sabato 26 marzo 2011

Pietanze per non parlanti.

 
"Sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina. " Pensieri-Giacomo Leopardi
Meglio il vento, come mi parla lui. 
Seduto sulla terrazza non devo nemmeno attenderlo è davvero arrivato! Sto imparando a tacere, non il silenzio che parecchi chiedono per loro disposizione, ma quello che conviene alla mia giornata. Dispendio di energie sano il non parlare; è un bruciare tiepido e rinfrescante che fa a meno di antiche ustioni. Che fa bene a me e non è poi poco, non sono poi così poco (come sembrava dovesse essere sul giornale di qualche decennio fa).
Quindi aggiungiamo il colore del sale a questa pietanza sediamoci e mangiamo, usando la lingua in esclusiva per gusto e sorridente perversione.

venerdì 25 marzo 2011

Deep purple eyes....

- Cosa stai facendo?
- Vedi se riesco a pisciare davanti a mille persone posso recitare una scena in cui la dovrò baciare...(James Dean prima di un ciak con Elizabeth TAYLOR vera o falsa...che sia le rende giustizia)
 

mercoledì 23 marzo 2011

P.K.DICK ANTHOLOGY



Povero Philip Kindred
che sei morto
un attimo prima che
il tuo cacciatore di alieni
ti rendesse felice...
Povero Philip Kindred
che hai previsto
la rete, il mobile phone
che hai messo
a nudo quanto sia
triste ringiovanire
i cadaveri,
che hai mostrato
come 
costruire un universo
a nostra immagine
sia solo un mero
esercizio di potere.
Che hai scritto
così tanto
e che ora tutti 
ti leggono
ma allora facevi il commesso
tra le lavatrici
e i simulacri.

Che hai prodotto
la più lucida invettiva
contro il prodotto.

Non ti perdonano i tuoi finali aperti
perchè tutti vorrebbero una consolazione
invece di capire!

Povero Philip Kindred...
poveri noi che non abbiamo
più scrittori come te!   
 
 
"La realtà è quella cosa che, anche se smetti di crederci, non svanisce." 
"Dio promette la vita eterna" disse Eldritch. "Io posso fare di meglio; posso metterla in commercio."
"Io sono vivo, voi siete morti."
"L'esistenza di una maggioranza, implica logicamente una minoranza corrispondente"
"Lo strumento fondamentale per controllare la realtà è il controllo delle parole. Se tu puoi controllare il significato delle parole tu puoi controllare le persone che devono usare le parole."
Philip Kindren DICK
16/12/1928 - 2/3/1982
 
 
 
 
 

martedì 22 marzo 2011

La sottile arte di scassare il cazzo...


La sottile arte di scassare il cazzo, sottile perchè prevedibile e insulsa...più che un post una lista:


Chi è sempre vittima, e quando non ha carnefici dorme fino a tardi.
Chi faceva la rivoluzione poi ha scoperto l'agio di una scrivania dall'altra parte della barricata.
Chi commenta perchè spera in una (dis)attenzione che gli regali un attimo di gloria.
La stessa gente di sopra quando si offende se la mandi in culo.
Chi si dice compagno ti assume e ti mette a lavorare  con strani contratti (quando va di culo).
Chi comunque dice di essere cristiano e non cattolico però in chiesa...cresima battesimo e comunione per i figli...se sei solo cristiano perchè non vai da un pastore protestante o da un valdese?
Chi è alternativo e underground poi però ti dice: "no guarda sono troppo spinti i tuoi disegni per fare una mostra".
Chi è stato illuminato sulla via di damasco, ma in realtà era il damascato a piacergli.
Chi accetta i gay o le lesbiche solo se sono in coppia, pulitini e monogami e benestanti.
Chi ha condiviso anni con te e ora ti sembra un alieno o una aliena.
Chi porge l'altra guancia, ma non si farebbe mai sculacciare, il masochismo solo se ha buoni motivi umanitari.
Chi a pranzo sorride sempre, dopo esseri pulito il rivolo di sangue al lato della bocca.


E altri ancora, chi vuole ne aggiunga...non è solo un gioco.

sabato 19 marzo 2011

Collage

 Se trovate che le immagini siano oscene
non c'è da preoccuparsi,
non c'è da smentirvi.
Sotto a certe finestre
si avventurano pericolosi passanti,
ultimamente però
camminano in fretta...
Da quando hanno smesso di farmi
paura.


Le Faccende si semplificano sempre. 
Se dovessi cominciare a 
preocccuparmi,
allora correrei,
sfilando l'orologio
dal taschino.
Teso e ansioso
per la salvaguardia
della mia testa.



 Ma ho scelto
la regina misericordiosa,
si dedica ad altre 
mie parti intime.
Tergiversa di meno.
E agisce.
She is lovely!
Ed io con lei.
In posizione!
Imposizione!
Farà talmente bene
da fare anche un po' male.
Ovvio che l'ami
sono la sua preda,
mica uno che passa per caso.
Lei lo sa.


Così ieri sera
ho tranquilizzato
alcuni,
ricordando che 
non ho motivo
di preoccuparmi.
E' già successo.
E, la memoria
non mi tradisce,
è servito solo
a perdere chili
e a impiccarmi
con le lenzuola.
Mentre i no
prosperavano.


 Che cosa vogliamo fare ora?
Tutto, visto che per il nulla ci siamo già adoperati abbastanza.


mercoledì 16 marzo 2011

envy, neid, envie, envidia, invidia

Envy, neid, envie, envidia, invidia.
  
"Tanto ci sarà sempre lo sapete un musico fallito, un pio, un teorete, un bertoncelli un prete...a sparare cazzate" Francesco Guccini


 

Veleno potente, acido che intacca l'oro e i sogni...potente. E corrode gli entusiasmi altrui. Uccide il portatore insano, ma solo dopo avergli permesso di spargere sterco sui sentimenti e le avventure invidiate, purtroppo non è retroattiva o propedeutica la morte di un simile "sentimento". 


Invidia per chi ha peso e ha sentore di se stesso, per chi sfugge ai titoli di coda, al casting sociale. 

Rabbia senza esplosione, si inocula facilmente negli episodi altrui, con un ricamo tragicamente mal eseguito, con mani tremule e bugiarde. Facile trovarla sotto le suole delle scarpe, molta gente la porta in giro e non pulisce, ne' la raccoglie per riportasela a casa. Per sodomizzarsi goffamente e in solitudine, come meriterebbe. 


Invidia per chi si innamora, e non di te.

Demente e inutile spreco di energie. Meglio sarebbe mandarli in miniera, gli invidiosi, ma i nani a spicconare erano solo sette...non milioni. E la regina ha scoperto che dietro lo specchio c'era solo il muro.

Invidia per la permanenza su questa terra di persone che si muovono tra figuranti muti. Invidia per chi fa musica e per quelli che la sanno ascoltare, per chi fa film e per chi li sa vedere, per chi scrive e per chi sa ancora leggere. Troppo spesso chiamata ammirazione, troppo spesso mascherata come un sensale fanatico e viscido.


Odio quasi feroce per chi non ha bisogno di credervi puri, per chi è gentile, ma sorride ironico alle vostre pretese, alle strategie dello sfruttamento, mercantile e sentimentale.  Pessima faccenda essere commiserati per il vomito gastrico che vi ha invaso il cervello. Vi da l'ulcera al pensiero.

Invidia. Morte dell'empatia, sbarramento delle porte, siano esse cardiache che epidermiche.

Rancida e sterile capacità di comunicare, parlare solo per eccessi melliflui, come se poi  i vostri canini affilati non si vedessero! Come se non si fiutasse la vostra voglia di reprimere la libera serenità la e feconda sofferenza dell'altro. Roba da commedia, da tragedia, ruolo per comparsa non invitata che prima gode, poi odia, sempre pronto a masturbarsi sullo sbaglio altrui. 

Invidia, non un peccato, non un vizio...sempre e solo un tradimento, dell'umano.
Furto che nessun ladro onesto commetterebbe. Furto dei respiri altrui, tortura sociale che impedisce il diritto ai molti, e da stupida forma a presunti doveri, doveri per tutti, tranne che per l'invidioso. 
Mezzo e fine per soggiogare gli altri, definita psicologicamente come il contrario della superbia, in realtà è la sua anima marcia.


Invidia stammi lontana, i tuoi accoliti non li reggo più!


Canzone contro l'invidia.

lunedì 14 marzo 2011

Raramente riesco a parlare di politica...



Raramente riesco a parlare di politica in maniera diretta. So perché, e so che non cambierà molto facilmente.


Però...provo.


Da tempo, in maniera martellante mi passa per la mente una paura, un "quasi" incubo.
Nemmeno nel peggior paese sud americano degli anni 70 si poteva arrivare ad un simile svilimento della politica, ad una ridicola situazione prostatica. 
Non mi dilungo,  altri davvero molto più bravi di me, sanno sintetizzare e descrivere.

Quello che invece, forse in maniera irrazionale, mi sta spaventando è l'idea del dopo. 
Del dopo B....e di una possibile e probabile "reazione".
Da tempo vedo invocare da più parti l'augurio che si ritorni ad una moralità e alla ricostruzione dei valori, e mi chiedo, non potendo evitare di riferirmi a questo paese ipocrita e bigotto, quali saranno questi valori?
Da sinistra e dal centro, dagli ipotetici oppositori di un'altrettanto ipotetica destra italiana, arrivano spinte sempre più forti verso il consolidamento della "moralità"...ma sebbene a volte, raramente e poco concretamente, si parli dei primi veri valori morali, ovvero il diritto al lavoro e il diritto ad accedere al lavoro,  per lo più sento divagazioni sul valore della famiglia, del comportamento morale (sessualità?!?), etico,  religioso (anche troppo spesso), come se questi siano veri e unici punti cardine a cui riferirsi. 
Del tutto appassionatamente queste parole mi sembrano false e estremamente pericolose.

Perché?
Perché non credo che sia la famiglia, sempre e comunque intesa nella visione cattolica dominante, che salvaguardi la slavina dei valori morali in Italia. Credo piuttosto sia il diritto di famiglia a dover essere difeso, il diritto laico alla difesa delle donne e degli uomini a formare una famiglia, a formarla senza dover entrare in un municipio, in una chiesa. A formarla con chi desiderano veramente, siano essi altre donne, altri uomini. Ma delle famose leggi che avrebbero dovuto sancire questo principio non ne ho vista arrivare una, ne' da destra e quel che è più grave nemmeno da sinistra. Quest'ultima parte politica è sempre e comunque sottoposta ad un ricatto (im)morale da parte della sua schizofrenica entità cattolica e, in maniera per me ributtante, non riesce mai ad affrancarsi da questa forma di dipendenza edipica rispetto a madre chiesa. Anche nel cosiddetto diritto al lavoro, la sinistra ha mancato pienamente di porsi a difesa delle donne o delle minoranze, collaborando ad una rancida idea sessista e razzista, delle pari opportunità tra tutti i cittadini. 


L'immoralità dei costumi sessuali, che, ora come ora, viene sbandierata come il primo peccato del capo di questo governo, sinceramente poco mi sconvolge, perché le sue (in)capacità all'erezione arrivano molto dopo le sue incapacità ad attuare una politica economica e industriale di salvaguardia del paese. Le sue orgie da pizzicagnolo per me sono meno gravi rispetto ad una delle peggiori strategie di politica estera mai viste in Italia in 150 anni.  Una vera e propria tendenza all'alleanza "alla belin di cane". Non parliamo poi della questione giustizia...
Quel che temo di più è che la sua successione politica, con la scusa di ri-moralizzare lo stivale, si metta solo a segare i tacchi a spillo, e annulli, per l'ennesima volta, la possibilità di una vera rivoluzione culturale, libertaria e sessuale in questo paese, prendendosela con omo e etero sessuali che non si adattano a vivere secondo dogmi e pantomime religiose. 
Preciso che quando parlo di religioni le intendo tutte, e che non mi basta davvero la libertà di religione come principio, vorrei vedere sancita e difesa per una volta la libertà di non essere religioso. 


Temo che tra poco ci ritroveremo con un paese culturalmente arretrato, pronto a restaurare e punire la presunta "immoralità" e facilità di costumi dei liberi pensatori. Ma molto attento poi, nelle canoniche della politica,  a difendere mafia, malaffare e ipocrisia. Questo è già successo e non è stato per nulla divertente.

Per essere chiaro: donne, gay, lesbiche, conviventi e figli di conviventi, malati terminali e loro parenti, prostitute e trans, atei e laici veri, hanno la buona probabilità di ritrovarsi ancora più all'indice, e nelle liste di proscrizione.
Questa possibile conseguenza è una delle cose che non perdono a questo governo cartonato, ma che tanto meno potrei tollerare da un eventuale governo di sinistra. Perdere questa occasione, rinunciare a collaborare per la nascita di un paese moderno e laico, sarà, nel caso avvenga, la peggiore delle nemesi e ci allontanerà per sempre dal concetto di paese civile.


Sebbene sia faccenda lontana nel tempo, e con le logiche differenze, rischiamo che dopo la legittima presa della bastiglia e l'avvento di bonaparte, ci tocchi un lungo periodo di restaurazione anti libertaria. Ma forse è peggio, e io dimentico una cosa...noi rivoluzioni o ribellioni, sociali o culturali, non ne abbiamo mai voluto attuare...alcuna. 
Che sia questa la nostra vera, unica, e cronica menomazione culturale?

mercoledì 9 marzo 2011

La strana metafora delle invasioni della Russia....



Vieni! Vieni pure avanti convinto di conquistarmi. Di fare il predone e di aver facile vittoria, 
Sia che tu ti chiami adolf, napoleone o semplicemente me...carica pure al galoppo, con i panzer, con l'arroganza. 
Ho i miei territori interni sconfinati e infiniti. Brucerò ogni cosa che possa giovar alla tua invasione, ti sembrerà facile avanzare, fare il desposta in casa mia e in me, in realtà più ti inoltri...più ti perdi. E ciò che è bruciato per te sarà fertile di nuovo un giorno per gli altri.
Certo ti potrai gonfiare di (vana)gloria mostrando la tua splendente abilità nel  costringermi alla fuga, ma intanto inizieranno a mancarti i riferimenti, perchè dove mi ritiro ci sono solo cose che comprendo io e coloro che sanno "sentire". Tu esplora, ma non troverai, nulla di vero per te e per i tuoi accoliti ringhianti.
I segni in certe zone remote, li comprendono coloro che si cercano. Lì ci posso stare a lungo, espormi al freddo alla fame, li ci sono stato a lungo, posso tornarci, sapendo quali sono i sentieri per uscirne. 
E, prima o poi quando la tua vittoria di cartone inzierà a sfaldarsi i tuoi inni feroci a stonare,  quando la fiducia delle tue presunte forze traballerà, mi basterà voltarmi per riprendere, passo dopo passo, ciò che tu credevi di aver  rapinato, ciò che hai depredato con rabbia, ciò che hai avuto solo apparentemente. Non dovrò forzare, perchè le tue mani violente saranno finalmente deboli come sempre sono state, nessun guanto, nessun ferro le proteggerà più. La peggiore sconfitta per te non sarà morire, ma dover piegare la schiena come a tutti gli esseri umani tocca nella vita.
Semplicemente, meglio...naturalmente ripercorrerò il cammino abbandonato e saranno di nuovo campi di grano e tulipani, feste al paese, gioia e donne e uomini pieni di voglie commoventi e spudorate. 
Sicuro tutto questo sarà costato sangue e privazioni, ma ci saranno sorrisi e presto dimenticherò il nome dell'invasore, il tuo inutile nome, ricordando solo quello degli affetti.

sabato 5 marzo 2011

Salite e discese..antologia "sensazionale".


Oggi, entrando in queste camere sono andato a rileggere un percorso che dura da vari anni, non contando l'interruzione per fuga, dura dal lontano autunno del 2007, 
per la precisione.
Lentamente sono sceso e risalito tra le cose scritte, quelle accennate e quelle odorate.
Ho ritrovato Listener-Mgneros...e persino me.
Dagli ultimi tempi ad altri tempi.
Ho ritrovato la voglia di non darmi risposte ma semplicemente lo stimolo e i sensi di molte cose scritte, 
di alcuni cambiamenti in me, proprio per restare fedele
al bisogno di non fermarmi troppo, ma anche a quello di non tradirmi.
Ripubblico qui di seguito i link ad alcuni post del passato. Vorrei poter dire che gli ho scelti a caso o altresì 
essere sicuro di averli scelti con cura, 
ma sono arrivati a "sensazione".

Vedo che ho 19.000 utenti diversi che sono passati da qui: grazie.
Ma sinceramente ho voglia di ringraziare molto di più quella decina che commenta o che lascia traccia magari non commentando eppure facendomi comunque sentire la propria presenza.
Per lo più sono veri amici blogger, 
più alcuni outsider e una speciale.



29 novembre 2009



lunedì 16 novembre 2009



Dreams not allowed.

martedì 3 novembre 2009



27 dicembre 2009



Buonasera

24 dicembre 2009



Decenze

14 dicembre 2009




bachelite

24 gennaio 2010





6 febbraio 2010



dif-ferire

15 marzo 2010




Ventoso

21 giugno 2010





I'm a pig

17 novembre 2010





swimming in the steam

4 gennaio 2011




e....allora sogna.

sabato 8 gennaio 2011






perdersi è cosa buona e giusta

1 marzo 2011








mercoledì 2 marzo 2011

Mirror...rorriM

"Lo specchio non capta altro se non altri specchi, e questo infinito riflettere è il vuoto stesso." 
Roland Barthes - Frammenti di un discorso amoroso






Lo specchio e il potere sono inscindibili, uno ha bisogno dell'altro e nessuno dei due di noi.
Mi distrae mostra la figura, ma non il mio nome. Non è capace di attenzione, ma solo di ricordo, appena mi guardo so che è già successo.
E mente, specie quando diventa lucido e reattivo, sempre pronto e servizievole, uno schiavo al mercurio, rapido e laido a decidere cosa dovrei vedere, tanto alacre e convincente da farmi credere che il suo misero dovere sia il mio vero volere.
Non un gemello, ne' una pagina scritta, ne' un quadro rovesciato, se finalmente distorce, dicendo il vero, non è per onestà, ma per cattiva manifattura.
I peggiori specchi camminano, respirano e si fanno vanto di essere riflessivi.
Meglio quelli venati e consumati, magari ancora intelaiati, ma frantumati e multipli, riflettono più volte me e mi lasciano il dubbio su quale di quelle immagini io sia veramente, così almeno spingono alla ricerca.
Fisicamente e chimicamente vetri e specchi sono liquidi e per noi si fingono solidi, per l'inganno di farci sembrare a nostra volta integri, Alice non si fece confondere e passò oltre, nuotando verso se stessa.
Nulla di peggio che specchiarsi e specchiare, aumenta il debito e l'illusione di un credito riscuotibile.
Possono sembrare utili, ma non sono certo fertili.




IL SIGNORE DEL MALE J.CARPENTER -SCENA FINALE "DELLO SPECCHIO".






martedì 1 marzo 2011

au revoir Mme Girardot....

Sperdersi è cosa buona e giusta


Rigiro due bottoni, piccoli e bianchi, tra l'indice e il pollice della sinistra.
Mentre l'acustica mi entra. un po' acida, ma molto morbida. 
Felpa nera, camicia bianca. colletto strano.
Quissù, sperduto e ho sì sonno, 
ma anche il giusto disordine di chi non ne ha più voglia di non essere chi.  
Rigiro i bottoni, e vorrei strapparli tutti. 
Ed eliminare le cerniere e devastare i vestiti e mostrare il corpo.
Lo accolga chi...chi vuole. Chi vuole sapere che sapore ha, chi.
Potrei descriverlo perfettamente tra cicatrici, che si dischiudono per rilasciare fragranze, e tra altre faccende e vapori, cose da calda camera da bagno 
Ti dico, a te dico: guarda che è vero.  Guardami, ho disegnato me tante volte per ottenere un unico ritratto, cancellando il resto e i tratti aggiunti dagli altri,
Guardami il Foglio è bianco, è pronto. Solo per la mia mano ora.
Alla fine contano le fibre dei muscoli rimasti, quelli che le slavine, gli uppercut, le persiane di casa, chiuse, non hanno fiaccato. 
Rifletto, ma non nei cristalli, non nei vetri, insomma non mi vedo più in nessuna parete di menzogne.
Altrove si.
E cambiano canzone, mentre li ascolto, ricordo tutte le parole e fanno bene a suonarla, e fanno bene a me le parole. 
Se usi il rasoio sul mio pube, proprio sopra al mio membro da femmina, so che sarai delicata tanto da sollevarmi da ogni imbarazzo e da farmi sprofondare nel sentimento necessario.  Ti saprò dare
Così inserisci presenza, ho tutto ciò che consente. Grazie per farmi spiare e per frugarmi a dovere.