lunedì 24 settembre 2012

benvenuti!

Welcome in Italy, where everyone has a place at the table, everyone has their own poison, and his salvation. 
No one is saved!





venerdì 14 settembre 2012

...night

Ogni notte non muoio, semplicemente mi addormento vicino al calore di chi ho scelto. E poi mi risveglio: resuscitare non mi interessa. Non sono morto. Tra tre giorni penserò solo a chi mi manca davvero. Non mi reincarno. Non ho un karma da intonare con la cravatta. Che cazzo me ne faccio di un miracolo a buon mercato?! Quindi lascio ai babbei l'idea del trascendentale con lo sconto, di un dio da a
bbinare ai calzini. Mi alzo, annuso, bestemmio, piscio. Poi sorrido. La migliore letteratura è la ruga pulsante. La migliore leggenda è quella che non va oltre la pagina di un libro. E prendo il caffè con chi ho scelto. Vado nel bar che ho scelto. Il resto, è vero, non lo scelgo, ma è un dettaglio per cui non vale la pena di morire, cambia troppo spesso per fargli il favore di un martirio. Per fortuna ci sono coerenze più "stupide" e personali. Per fortuna così lontane, da queste precoci eiaculazioni del potere, del dover dimostrare. Ed è così che mi tengo stretto gli assenti che non tornano, i presenti senza pretese.

venerdì 31 agosto 2012

Noam Chomsky, citazioni.



"Sentire che quello che si fa è importante, degno di essere fatto, non solo rafforza i vincoli sociali, ma è anche motivo di soddisfazione personale, perché con un lavoro interessante e ben fatto nasce quell'orgoglio che dà il sentirsi realizzati, il praticare le proprie abilità personali. Non credo che questo danneggi il valore del prodotto, caso mai il contrario."

"Due delle maggiori case farmaceutiche americane, Eli Lilly and Smithkline Beecham, sono state accusate di aver causato la morte di 80 persone per aver messo in vendita farmaci accompagnati da fogli illustrativi ingannevoli. Sono state condannate a pagare 80.000 dollari per la morte di 80 persone. Ma se qualcuno uccide ottanta persone per strada, finisce dritto nel braccio della morte"

"La generosità non è mai stato un bene scarso tra le potenze che vogliono estendere la loro egemonia."

"Se le leggi Norimberga fossero attuate ancora oggi, ogni presidente americano del dopoguerra sarebbe stato impiccato."

"Una multinazionale è più vicina al totalitarismo di qualunque altra istitu­zione umana." 

martedì 28 agosto 2012

3 new jobs added to Absurd Ladies by Mgneros


Please if you like click on the Samples here below to see my full new works.









lunedì 13 agosto 2012

ABSURD LADIES NEW WORKS ADDED 2






TO SEE THE COMPLETE ART WORK PLEASE CLICK ON 
THE ABSURD LADIES LIK HER BELOW






Please remember all the artworks produced by MGNEROS are protected by copyright! 







mercoledì 18 luglio 2012

summer tears...


Sono morto sul lavoro...la prossima estate, autunno, inverno e primavera, non abbandonare i miei colleghi!

martedì 17 luglio 2012

il cancro della nostalgia

Il nuovo motto nostalgico degli italiani: quando c'era lui si tenevano le porte delle case dei mafiosi aperte e l'escort arrivavano in orario.

lunedì 16 luglio 2012

brain's farting

La decadenza implica uno stile, una sensibilità e una coscienza, qui siamo di fronte semplicemente a una dissenteria di neuroni.

martedì 3 luglio 2012

14 Luglio Brain to Ashes presentazione del Libro.


Sabato 14 Luglio presso Alma Genova 
Presentazione del libro autoprodotto 
"Brain to Ashes" 
Fotografie Walter Gastaldi 
Testi Matteo Listener Giomi
Il libro avrà un costo simbolico 
di 3 Euro per coprire esclusivamente le spese di stampa e pubblicazione.





giovedì 28 giugno 2012

"Hoy no le temo a la muerte"


- Hoy no le temo a la muerte -  
La Portuaria + David Byrne


Hoy no le temo a la muerte

no sé que fue que me lo quitó
no sé si fueron tus besos
o tal vez fue una canción

Everything I owed I've paid back

I gave away all my possessions
and you won't catch me sleeping when
they tell me that the train is coming

Yo ya pagué mis deudas

más no quiero tener
y quiero estar despierto cuando me
digan que viene el tren

Hoy no le temo a la muerte

no sé que fue que me lo quitó
no sé si fueron tus besos
o tal vez fue una canción

I'm not afraid to cross the river

I'm not afraid to pass all over
I've jumped over, jumped over the fire
to tell I'm not afraid of dying

Ay... mamacita hoy yo crucé sin miedo

el puente que pasa por sobre el río
a... ay mamita hoy yo salté la soga
y me tire solo del tobogán

I'm not afraid of dying

hoy no le temo a la muerte
Today suddenly happens
no sé que fue que me lo quitó
It could have been your kisses, girl
no sé si fueron tus besos
o tal vez due una canción

I'm not afraid of dying

hoy no le temo a la muerte
Today suddenly happens
no sé que fue que me lo quitó
It could have been your kisses, girl
no sé si fueron tus besos
o tal vez due una canción

giovedì 7 giugno 2012

Al solito posto.








Questa è davvero l'ultima volta che mi ribello, che fuggo in una città sconosciuta, e che ti confeziono il mio cuore con le candeline e gli auguri. 
Mi hanno appena comunicato l'inserimento tra le schiere di chi verrà imbarcato e restituito alle sponde del buon vivere. 
Quindi ho poco tempo per l'amore, per l'indignazione, e vorrei prima bermi anche un paio di bicchieri di troppo. Gli ultimi, prima che i pensieri si mettano a dieta. Sai bene che sulle questioni inutili vantavo un curriculum invidiabile, te l'ho sempre detto o almeno fatto capire. Ma è andata così. Dai e dai si sono convinti che non ho più nulla da dare e tempo da perdere. 
Sono dei loro finalmente. 
Quindi dovrò partire. Possibile qualche ritorno alla profondità, nulla di più di una semplice scampagnata. Semplici e brevi rimpatriate con la malinconia e il volersi male. Solo per i primi tempi comunque, poi non ci vedremo più. Dovrò fare a meno del tuo denso odore, vado tra profumi leggeri. E dovrò rinunciare anche ai tuoi tacchi a spillo, fare a meno di certe serate violente. Dovrò far finta di non sapere nemmeno cosa sia l'esasperazione. 
Da quelle parti tutto è semplice, delicato, e si portano scarpe basse. Si passeggia alla sera e si crede che la delicatezza possa diventare una pomata, una bibita, un deodorante. Mi hanno promesso che ogni gusto verrà dimenticato in fretta. 
Ti rendi conto! Hanno estratto anche tutti i coltelli dalla mia schiena per convincermi, finalmente, che nessun amico o sentimento mi abbia mai tradito. Sto cominciando a crederci. Presto ci riuscirò. 
Oggi sono venuti a ritirare i miei giocattoli: libri e fruste, sai bene che li usavo per lo stesso scopo. Ora, venduti o regalati. A tutti gli sconosciuti di questo mondo. 
Va bene, vado prepararmi i bagagli. Vedessi che vestiti nuovi ho: tutti color pastello. 
Color morte. 
Così ci vediamo dopo, al solito posto. L'ultimo solito posto e per l'ultima volta. 
Domani parto.

domenica 3 giugno 2012

ogni volta.



Ogni volta che succede! Che qualcosa che si chiama morte ti porta via il meglio, un riferimento di pulizia e di vita a mente aperta. Ogni volta che questa onda nera lo strappa al piacere di poterlo incontrare, forse per caso, e ritrovare il sorriso, la battuta, il ricordo degli anni passati assieme. Ogni volta che si porta via qualcosa che era fuori dallo schifo di ogni giorno, dalla disonestà e dal gioco di potere di tanta gente, da chi si compiange per non poter comprare la macchina  nuova. Lontanissimo dalle velleità e dalle aspirazioni di cartone. Lontano da tanta ignoranza vestita con l'abito dell'arrogante, lontano dai giochetti abituali di chi se la cava sempre negli affari o negli "affetti". Ogni fottuta bastarda volta che questo succede, oltre la mia rabbia, oltre il dolore, torna più forte la sensazione che davvero non vale la pena di vivere senza il rispetto verso se stessi e verso la regola di non diventare come la merda sopra elencata. Che è giusto stare fuori da queste cose, dall'opportunismo di qualsiasi radice, dalla finzione dell'esserci solo per avere. E per chi è stato strappato ingiustamente da questa vita devo potermi guardare la mattina allo specchio, per loro, come per me.

giovedì 31 maggio 2012

don't play it again...







Sospendere il campionato di calcio...perché no. Ma precisando che non verrà concessa la mobilità ne' tanto meno la cassa integrazione a:


- Giornalisti semi analfabeti.
- Bagascette tele-carto-igieniche in attesa di sistemazione.
- Case di profumi "entrepôt excédentaire" e università per 
  ignoranti in cerca di testimonial.
- Farmacisti, con licenza e non.
- Procuratori e scommettitori.
- Passerotti rompicazzo e incontinenti.
- Papponi.


Le suddette categorie potranno applicarsi alle metodologie estive per la raccolta e conseguente produzione di salsa di pomodoro o approfondire lo sport di caduta libera da impalcature.

martedì 22 maggio 2012

Animelle



Pensa che ultimamente, di recente credimi, hanno scoperto che l'anima ha un odore. 
Di marcio e di muffa. Questo è quanto. Quanto e quando ci si trova in mezzo a scelte di potere.

Ma per fortuna anche di cazzo, di fica e di buco del culo! E in questi casi è perfino saporita. E mette appetito, senza aspettative in utili.

martedì 15 maggio 2012

Spesso.



Spesso. E per natura e per occasione, per frequenza. Mi accorgo, spesso, frequentemente, per somma di strati, per volgarità, spessa, occasioni che spesso mi piacciono. Somma, senza in, che è difficile, averne sempre voglia ma (non) di scopare, di dare e nemmeno di avere,  per carità quello mi piace e con sentimento e sedimento sempre! E ancora mi piacciono. Magari averne. Meno facile la sempre voglia di rispondere, di esserci per il ticket e per la conferma. Dovrebbero leggerla nel colore del piscio, nella nausea al primo caffè. Poi posso pisciare molte volte e bere molti caffè, ma tanto era nella trasparenza iniziale che si poteva leggere per mio presente. Poi, adios, a domani.

lunedì 7 maggio 2012

no silence please!

" Il silenzio. Questa specie di filosofia che ti vorrebbe far credere che solo attraverso il silenzio, o quello che viene definito come tale, si trova la serenità. Ma in silenzio erano le camere dopo il passaggio dello Zyklon B. In silenzio si costruiscono pubbliche e private schiavitù. In silenzio si da fuoco ai libri, bruciandoli e arrostendo la loro voce al calore di 451 gradi fahrenheit. E sempre, dopo certi silenzi, sono arrivate le urla di uno solo e gli applausi di un mare di pecore, silenziose. E allora il disturbo, lo scontro, l'urlo di dolore, la rabbia giusta per l'ingiustizia. Per far pensare per costruire e non per prendersi il potere e imporre poi altri silenzi. Non come scontro eterno, ma come crepa nel muro, come dubbio, che metta tutto in discussione. Come ribellione. Come amore. Perché quanto non ci saranno più crepe e non ci saranno più punti di vista diversi, resterà solo lo spazio per una voce sola, prepotente e laida, piena di tutto il nostro sangue silente. e del sapore del vero silenzio non resterà traccia."

"Liberty Valance, una biografia istintiva" di Liberty Valance.- 20??



venerdì 4 maggio 2012

Questionario a tarda sera.



Mentre torno a casa, abbastanza stanco, decisamente stanco, mi torturo con alcune domande e vari dubbi.

1. Se il anche lavoro  dipendente è una merce come mai viene tassata e pagata in anticipo senza rimborso iva?

2. Se sei sposato o se alla formazione del tuo reddito collabora attivamente un direttore o una direttrice di banca che decide la politica finanziaria o creditoria di lavoratori, pensionati, piccoli imprenditori come fai a dichiararti un ribelle e non riderti (o sputarti) in faccia da solo ogni sera?

3. Lo Stato è un impresa? Se lo è che si comporti come tale, se no, quando si comporterà come un vero Stato?

4. Sembra che i diritti dei lavoratori siano nati prima dello sfruttamento a sangue da parte di tutta una categoria imprenditoriale senza scrupoli, eppure a me avevano insegnato che le piramidi, i campi di cotone e la rivoluzione industriale hanno spadroneggiato un bel po' prima del marxismo, avevo insegnanti così incapaci?

5. Che cazzo centra la sessualità con la morale, con l'impegno sul lavoro, con l'onestà? Dove sta scritto che essere frocio o sadomasochista fa di me o di chiunque altro un essere disonesto?

6. Quando si ama l'arte, la musica, la forza comunicativa dell'espressione, si fa ginnastica narcisistica o ci si perde in un piacere denso e propedeutico, forse ugualmente narcisistico, ma più fecondo?

7 Conoscere le persone diverse da il nostro "essere" abituale non vale nulla, come vogliono farci credere, o dovrebbe essere sempre il primo comandamento laico per ognuno di noi?

8. Che me ne faccio di tanti demolitori, se dentro sento il bisogno di un idea sensata, civile, portante. aperta?

9. Le teorie economiche e quelle religiose la pianteranno di scassarmi il cazzo?

10. La morte è un dolore, ma deve essere per forza una paura?

11. Che dio esista è un  problema talmente privato per me che non comprendo perché debba metterlo in comune con un intera legislazione moralistica e priva di vera umanità.

12. Quanta gente ha visto e capito V For Vendetta?

La risposta, una e unica, sta nel sale che questo vento mi regala contro.

mercoledì 25 aprile 2012

25

"non regalo la mia libertà ci sta gente che me l'ha pagata con il sangue"

sabato 14 aprile 2012

this land is not my land...

"La nostra costituzione vieta sotto qualsiasi forma la ricostituzione del partito fascista..."
E poi l'esplosione!





Strage di Piazza della Loggia Brescia 1974 Tutti assolti!



Questa è la vera pornografia, quella di Piazza Fontana, di Piazza della Loggia, della Stazione di Bologna e di Ustica, degli stabilimenti fiat aperti con i soldi dello stato e chiusi sulla pelle degli operai. L'italia fatta di amianto nelle fabbriche e sulle navi. Quella totalmente non consenziente. Quella imposta dai poteri forti e accettata per quieto vivere. 
E per di più mi devo sentir fare la morale per quattro disegni, onestamente "zozzi" da voi, pseudo intellettuali ribelli, ma buonisti. Rivoluzionari, ma political correct.
E che giocate a fare "gli alternativi" del come eravamo fichi quaranta ,trenta, o venti anni fa. Voi con la vostra finta indignazione, con il moralismo di chi si preoccupa eternamente di contentare sempre l'ala cristiana e buonista di una sinistra amorfa e senza coraggio. Voi che i gay vanno rispettati, ma speriamo che mio figlio sia etero. Voi per cui gli immigrati sono tutti buoni, ma li guardate con sospetto se si mostrano più intelligenti di voi sul lavoro. Voi con i vostri sorrisetti, Il vostro salottare ad un tavolino raccontandovi le glorie passate. Il vostro pensare che le generazioni che vi hanno seguito non valgono niente. Il credervi gli ultimi dei creativi, convinti che dopo di voi sia arrivato il diluvio degli imbecilli.
Voi mi date la nausea.
Intanto mentre ve la raccontate su, si scopre che chi ha fatto carne da macello nelle strade di questo paese cammina libero.
E su questo non disquisite più, ma vi girate sempre dall'altra parte. Di questo passato, improvvisamente, andate un po' meno orgogliosi. Se questa è la sinistra in questo paese...se...





Pietro Valpreda unico Innocente che ha pagato per le stragi pubbliche italiane, ma non essendo commissario ed essendo per fortuna anarchico individualista e ateo non rischia nessun processo di beatificazione.


martedì 10 aprile 2012

la morale ano-mala


Non provo nulla, se non una specie di leggero sorriso mentre vedo per l'ennesima volta i cittadini devoti alle adunanze e pronti al linciaggio scoprire i loro "profeti" con le mani sporche. Non provo nessuna pena per chi ha predicato violenza e razzismo e ha scoperto i propri spermatozoi come i peggiori portatori insani di imbroglio e  malaffare. Nessuna empatia poi per i sopracitati ed esagitati "puri e duri" discepoli che oggi scoprono i loro santi capetti con le dita luride e la punta del cazzo macchiata proprio del sangue e della merda dei loro culi creduloni. Questo paese è fatto di fessi e di cognati da raccomandare come diceva Flaiano o peggio di caporali arroganti come diceva Antonio De Curtis.


lunedì 2 aprile 2012

un attimo di tregua, già terminato.

Scusate ho dovuto prendermi un attimo di tregua molte cose un po' complicate ed alcune positive mi hanno portato su altre strade espressive ora credo che riprenderò a postare e a rompere con nuova continuità grazie per la pazienza.

martedì 28 febbraio 2012

ABSURD LADIES @ TITTY TWISTER VILLADOSSOLA

TITTY TWISTER VILLADOSSOLA is happy and wet to present:

ABSURD LADIES FLESH EXPOSITION by MG NEROS LISTENER
INAUGURAZIONE VENERDI' 9 MARZO 
ORE 21.00 SPECIAL EVENT DJ SET BY 
QUEEN OF THE FREAKS aka Monica Cavallo
CIMI DJ 
Matteo Listener Giomi DJ. 
La mostra resterà visibile fino a Lunedi 12 Marzo!






mercoledì 15 febbraio 2012

un modello Sociale

Gerontocrazia
Democrazia
Oligarchia
Meritocrazia
e poi...
Deismo
Capitalismo
Populismo
e ancora...
nulla.

Geniale e implacabile video, su come la frustazione del potere usa gli strumenti della libertà sensuale e li corrompe nel grigio del suo giardino sterile...intanto mezzo paese (non bello) si trastulla con il festival di San Cremo.

martedì 14 febbraio 2012

NEW WORKS ADDED ON MGNEROS WEB SITE

Dopo una lunga pausa ho aggiunto due lavori al sito:
Absurd Ladies by Mgneros


venerdì 10 febbraio 2012

mercoledì 8 febbraio 2012

flower...flavor


- Perciò il fiore non è caduto. Non è diventato di cristallo, non si frantumato urlando sotto il tacco del tempo e del distante. E' sempre di carne, è umido, e sebbene sembri timido, anche perché con tanti colpi ricevuti non gli si può imputare coraggio da dare in svendita...sebbene sembri discreto, urla, odora e secerne. La forza la tiene in serbo, e la sguaina al momento giusto, come una frusta che sa amare. Sta imparando, e insegnandomi, il presente, sa entrare nel mio passato, e mi distrae da domande inutili su un futuro da perditempo. 
Si ricomincia a sanguinare e esplodere. 
Non si è mai smesso di lasciare queste impronte, fortunatamente fradicie di sorrisi, dense di calde volgarità. E quanto mi va bene tutto questo, quanto mi piace tutto questo, quanto sono felice di sguazzare dentro a tutto questo! E poi perché doveva andare diversamente?
Non può che andare così.  

E se infierisce sulla carne, sa accarezzare la paura e calmarla. 
La piazza ha perso gli angoli, è tornata tonda e popolata, intima . 
E il letto suda, si macchia di splendore, ascolta gli sforzi e gli inviti osceni. Ascolta e assorbe. Guarnisce con dovizia di particolari, di necessità, di sentore corporeo.  Non vuole essere rifatto.





lunedì 30 gennaio 2012

Who bang me?


E sono quattro fori nella pelle. Buchi tondi e larghi, cerchiati di pelle arricciata e secca, contornati da grosse e organiche briciole,  incrostate e violacee. Ornamenti e cornicette di carne esplosa e sbalzi di sangue raggrumato. Mescolanza di polpa straziata, sentimento corporeo e bolo venoso. 
Gli ammanchi di sostanza e pelle sono semplicemente quattro spari, oramai senza eco. Quattro colpi di pistola diretti, inflessibili, alla schiena. Tutto si spera sia avvenuto nel sonno, nei sogni. Si vorrebbe affermare che ad ogni  colpo, ad ogni squarcio, sia corrisposto un incubo, un motivo tragico per sanguinare. Ma non esiste un referto sulla sua complessa attività onirica, sulla disattenzione verso la realtà. Così non si sa! Non si conosce e forse la traiettoria del tiro veniva dall'interno del corpo e il pensiero, sempre troppo alacre nel suo disturbare, è il vero killer. 
Altra ipotesi: forse sono stati sparati da fuori, da chi si era alzato in piedi sul letto e rideva colpendo! 
E il movente? 
Il fastidio per le sue sode esternazioni, sempre appese ad un fragile scheletro di cipria? 
La facilità con cui sapeva aspettare?
 La predilezione per il disorientamento con cui smagnetizzava la bussola dei malcapitati interlocutori?
 Il perdersi quando c'era da esserci e il farsi trovare sempre nel momento sbagliato? 
Mentre lo si fotografa così tutto nudo, riverso sulla pancia, a culo in su e con la schiena ricamata dalla carne esplosa, non stiamo a domandarci nemmeno se ha sofferto. solo ci si chiede se lo conoscevamo veramente e se, trovandoci noi al posto suo, qualcuno, al di là del rituale riconoscimento da obitorio, saprà mai affermare qualcosa di più di un semplice "si chiamava...". 
Con sarcasmo e acida empatia ci chiediamo 
se è più ridicolo farsi ammazzare 
o non essere mai riusciti a farsi conoscere intensamente?

mercoledì 18 gennaio 2012

il Rifiuto e i rifiuti


Ci si può rifiutare di fare certe cose, si può negare la propria disponibilità a sottoscrivere schifezze, a mettere a rischio le vite altrui, a prendere sottogamba una manovra o una scelta. Scegliere il valore delle persone contro l'inflazione della propria intima autostima. Si può opporre una negazione, ragionata o impulsiva che sia, comunque una semplice negazione, un semplice no! Certo le conseguenze sono pesanti, si può perdere il lavoro, si può perdere l'abito bello da sfoggiare, gli ammiratori e la mediocrità tiepida di una sicurezza che fa sempre gola all'ultimo e disumano appetito. Ma si può decidere di non starci dentro, e di non volere stare dentro alla codardia, e poi non si scappa come tanti che dicono sempre si..."tanto era un ordine arrivato dall'altro, o un rischio (in)calcolabile". Sì, ci sono le conseguenze: per il resto della vita si porterà quel No tatuato a fuoco..su carne viva. Però la coscienza non sarà congelata allo zero assoluto. Però la pelle non conterrà un manichino sempre più vuoto, sempre pronto al prossimo sì. 
Il tipo nello specchio la mattina non vi darà la nausea, e forse si faticherà di più nel vivere, ma con molti meno miasmi e in totale assenza di conati di vomito. 
E durante la rasatura se la lama del rasoio solcherà la pelle troppo in profondità vedrete uscire il  sangue e non una inutile e trasparente soluzione di comodo.
Per due volte nella mia vita ho opposto una negazione a faccende del genere, una negazione che ha portato ad inevitabili sconquassi nelle mie comodità future. E non è stato semplice, non è stato come schioccare le dita, non è stato per guadagnarsi un paradiso al quale non credo. E' stato e basta, doveva essere così e basta.
Oggi so solo che questo umano rifiuto mi ha impedito di diventare un rifiuto umano. 

domenica 8 gennaio 2012

La mia morte: una faccenda che va per le lunghe.



"Stai morendo", un cartello che avrebbero dovuto appendere nella sala parto il giorno del mio primo giorno. "Stai morendo quindi comincia a vivere" per esattezza.

Da sempre questo filo fatto di intestini e nervi si ostina a tenermi sveglio e a farmi sognare. A volte persino di notte. Invece dovrei arrendermi ad un bell'addio, vivacchiando?
Non funziona e non arriva, come non arriva questo senso di colpa a schiacciarmi. Non mi sento proprio ne' il buono ne' il cattivo.
Ancor meno riesco a dimenticare che si ricomincia da zero realmente quando si condannano tutte ma proprio tutte le ingiustizie, si conserva la memoria, e si piega la schiena solo per sollevare un peso. Per lavorare e non per ottenere un lavoro. Per accarezzare un cane, per baciare, leccare e adorare, il corpo della persona che si ama.
Poi è vero che sto morendo, che sono morto un centinaio di volte almeno. Che mi è toccato accettare la nobile umiliazione di dover scendere dal piedistallo e sbattermi a sangue l'animo e i muscoli per vivere e non solo per sopravvivere. Per questo tanti finti modesti e molti esperti nel palesare la loro presunta umiltà mi puzzano e non voglio il loro odore vicino: li ho visti frequentemente cagarsi in mano lodando la loro mediocrità convinti che fosse merda profumata. La loro superbia e la loro corrosiva invidia sono la ruggine che uccide.

Non ho più molto da dire, ma quello che ancora posso pronunciare e scrivere, disegnare e scopare è destinato alla mia personale fottuta scelta, non è più a disposizione su un banco del mercato, non è soggetto a sconti per nemmeno un regalo riciclabile.
Il legaccio, forse sfibrato e consunto, è ancora solido e non ho intenzione di scusarmi con nessuno per questo. Del mio anacronistico naturale bisogno di coerenza verso me stesso e del dubbio che regala comprensione, della mia polemica contrapposizione, della mia capacità di non portare rancore e della voglia di non dimenticare la mia fragilità non ho più paura! Come non temo più di veder cadere ogni pregiudizio in me, sperando infine di respirare sempre più liberamente, fino alla fine. Questa è la mia fantasiosa e concreta idea dell'amore e della libertà. E questo va fatto, seguendo un mio sentire profondo, in cui vivere è un debito verso la vita, un debito che non pesa ma spinge in avanti, che pulsa.

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