giovedì 31 dicembre 2009

L'uccisione di HAL



poco da commentare...questo è il mio augurio.

lunedì 28 dicembre 2009

Comprensibile



Se a forza di andare a fare il giretto nella casa degli specchi, sei riuscito o riuscita conservarti il naso integro, guardati in mezzo alle cosce prima o poi troverai che la temperatura non è pervenuta. 
Se l'unica volta in cui ti  hanno dedicato un paio si sculaccioni decenti, era per caso e non per desiderio, intuisco, sia
semplicemente, 
perchè passavi, 
fortuitamente, 
per indomita codardia, 
da quelle parti. 
A forza di infatuarti non rischierai mai un una prognosi sorridente, e non riesci a inarcare l'angolo delle labbra, a nessuno.  Ne mi fai piangere, per più di una sera. 
Hai Parco delle Vittorie, ma il profumo e l'umore eccitato, stanno oltre il fossato, che ti cinge d'assedio. 
Divertiti con il dito medio e con l'indice, delle note
a piè di pagina. 

Song:

domenica 27 dicembre 2009

vuoi mettere...




Mi dispiace ho imparato prima a guardare e annusare poi a fare, infine a studiare. Si complica un po' la faccenda, ma non ci si allontana mai dall'errore e si guadagna l'accesso all'istituto correzionale per romantici perversi. 
Un po' patetici, però sai..."vuoi mettere il sapore"?

sabato 26 dicembre 2009

Professionalità...



- Pronto? Buongiorno sono il portavoce...
- Mi dica, in che posso aiutarla?
- Era per un paio di lesioni leggere, avete qualcuno disponibile nel periodo delle elezioni amministrative?
- Mi spiace, ma temo abbia sbagliato numero, qui ci occupiamo solo di Soluzioni Finali.
- Mi scusi devo aver confuso i vostri numeri dipartimentali.
- Si, qui è la sezione dedicata a giudici e magistrati, le passo il collega della "virtuale". 

giovedì 24 dicembre 2009

Buonasera



Adesso passa da te, e ti saluta come sempre. Tu stai li a chiederti se la sua postura è migliore della tua. Ma in fondo importa il saluto. Ti verrebbe a mancare più della tua abitudine a destrutturare le parole  e le faccende di casa.
Le possibilità valgono sempre più della voglia, di entrarle nel cervello o tra le gambe.
Frugare è piacevole quando te lo propongono, quando lo ricevi.
Imposto diventa così noioso e inutile, violento e insipido come la morte.
Lascerai fare a lei le stesse cose che lei lascerà fare a te, non è poi necessario sapere chi penetra e chi accoglie.

mercoledì 23 dicembre 2009

10 film natalizi

uhm dubito che li trasmettano ma se dovessi scegliermi dieci film da vedere il giorno di natale...


1



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5



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10

lunedì 21 dicembre 2009

"La connerie tranquille"



Esiste un modo per definire chi si incatena ad un timore e lo trasforma in un raziocinio delirante? Per bloccare   quelli e quelle che si progettano la vita, poi annoiati, vanno a caccia di conigli con l'orologio, ma non li seguono nelle tane della fantasia? Persone dannose più per gli altri, che per se stesse. Si interessano alle diversità altrui, si fanno il bagno nella sensibilità inconsueta, per poi sperare di ritornare alla stitichezza emotiva di sempre. Come turisti del sentire si programmano un bel periodo di vacanza dalla loro noia. Visitano paesi e perversioni per loro esotici, conquistandosi qualche escursione nei brividi e nel piacere o nel dolore altrui.  Peggio: vogliono vedere se esistono sentimento oltraggio e intelligenza. La terna  che rende vivida la traversata. Ma non vogliono imparare la lingua, non vogliono mescolarsi troppo con le usanze. La trasformazione, la metamorfosi, l'impegno e il pensiero presto diventano un fardello improponibile. I dubbi sullo scorrere della loro scivolata senza senso nella vita, non devono prevalere. Si insaponano di alibi e di pragmatismo per prendere il primo aereo che da un letto sfatto o da una stanza buia e calda, li riporti alla luminosa defaillance di un gelato ed una passeggiata. Alla fine ne usciranno puliti lasciando cartacce e alibi razionali sulla spiaggia. E ti spiegano anche quanto soffrono nel fare la loro scelta.
Dannosi appunto, per gli altri, per gli "inconsueti", per chi ha occhi aperti e curiosità amorevole verso le percezioni. 
I deboli quasi gli credono, gli vorrebbero credere, e le spine dell'illusione si sa bene quanto entrano in profondità.


"La connerie tranquille" è un termine usato durante un'intervista da il regista Claude Chabrol per definire l'insulsa frase, e la mente vuota, di un pubblicitario francese che affermava convinto la seguente sentenza:
"se un uomo ha 50 anni non ha un Rolex al polso, è un fallito".
E' un buon modo per definire chi fa le cose tanto...per ossigenare le proprie budella.


domenica 20 dicembre 2009

Xmass 80's

E' una notte incompatibile con il quotidiano. Mi scateno su un 48 K comprato con il lavoro pomeridiano. Sillabo paragrafi di fantascienza letta e riletta. Solo perché riesco a riprodurre quattro stringhe di comando e caricare un videogioco bidimensionale, Load and Run. 
Poi esco e vado in quel Locale caldo dove tutti vestiamo in bianco e nero. 
Qui dove i televisori riproducono carterpillar, amori vivisezionati a parte e vecchi video del 79 (?!). 
Intanto l'anno prossimo lei sarà meno albero e meno decorazioni, più olfatto e gusto. 
Lei chiarirà la faccenda e io adoro le sue gambe, i suoi piedi. 
E ci ameremo fino alla prossima vacanza. 
Ma ora esco, li è caldo, è divertente, e si bevono i primi cocktails e i loro nomi. 
Ancora tutto è libero e non fa scandalo, i capelli e le cravatte strette, il sarcasmo senza dogmi, l'inutilità, la possibilità di pensare e farlo in maniera spericolata, rischiando blasfemia per noncuranza verso dio patria e noia.
Basteranno 10 anni perché cose così innocenti diventino peccato. 
Stupido tornare così indietro, scelta loro.


3 songs:








venerdì 18 dicembre 2009

KING SUFFY GENERATOR Musica da sottolineare ed evidenziare...

Se qualcuno ha voglia, ed è bene avere voglie, provi a spostarsi verso il link.
Li conosco, li ascolto e li sostengo. 
Troverete la loro Musica e il disponibile sorridente download dei loro pezzi. 
Persone Serie! 









giovedì 17 dicembre 2009

E come stai?



Sai che non so come sto? Sai che non lo so? 
Non so se mi sto svuotando di tutte le cose, i frangenti e se sto scaricando le terminazioni nervose infiammate. Se sto perdendo il senso di quest'ennesimo anno, del suo assurdo corso. Non so se è bene che tu possa diventare un ricordo, e il prima possibile. Dubito che sarai un ricordo brutto, ma mi scopro perspicace mentre mi accorgo che non sarai nemmeno una splendida memoria. Non so proprio cosa farò a natale, non propormi nemmeno la domanda. Non so come sto oggi, e so che non mi capiterà miglior sorte tra qualche giorno.  Non trovo la forza per farti scegliere l'aggettivo giusto dal mazzo, e non voglio indovinare se sarà la carta giusta. Non so nulla di fiori, quadri e cuori, tanto meno di come sto a picche. Non so se mi mancherai o se sei già mancante da un bel po' di tempo. 
Non so cosa mi manca di me da sempre, ma mi scarto il dolore da quando ho capito.

martedì 15 dicembre 2009

PARADISE CIRCUS MASSIVE ATTACK






MASSIVE ATTACK  
 PARADISE CIRCUS 
with 
GEORGINA SPELVIN 
by TOBY DYE

lunedì 14 dicembre 2009

Decenze



Non mi preoccupo di cosa succede in questo paese, di come vanno a "terminar le cose". Ho letto e straletto qualsiasi porcata e qualsiasi frittura maleodorante e rancida, tra idee e proposte.
Visto come va a finire e come è facile spostare gli scheletri fino a farli rinvenire negli armadi altrui.
La paccottiglia sanguinante della violenza è presente in tutti i quartieri della città, tranne in quelli degni di un festival o di una passeggiata romantica per pubblicizzare un caffè. 
I coltelli, più o meno sventrano, ogni sabato sera. Nemmeno sanno perché rimestano nelle budella altrui.
Qualche fortunato riesce a chiedere perdono sul nuovo canale digitale, e non si capisce se apparire implica rendere invisibile la colpa. Ma sembra sia così per qualcuno, non può andare diversamente.
Una stronza con le labbra gonfie di bugie ci spiega quanto sia importante la sua radice comune. Non ha memoria di come si succhiava i cazzi, ma insiste per non volere quelli di colore.  
La maggior parte non risulta, semplicemente. E' diventata strato biologico, concime respirante, su cui prospera la minor parte, che se la gusta, che se la divora. si fermano solo per il cambio d'abito, tengono il cibo in caldo.
La merda non la si mangia più di per scelta feticistica, ora te la spingono giù a forza usando, lo scopino del cesso come aperitivo. 
I morbosi, i perversi si trovano sconcertati:  i migliori, i puliti, li hanno superati di varie lunghezze. E gli tocca la parte del moralista, solo cinque minuti prima erano pagani e condannabili, tra cinque minuti lo saranno di nuovo, date il tempo agli altri di farsi il bidè nell'acqua santa e di indossare trucco e camminata, il giusto atteggiamento in giacca grigia con la riga ai pantaloni.     
Le città muoiono, chi pensava di avere sensibilità, se la vende per non scomparire, a credito. 
Chi la tiene da conto si isola sempre di più.
Quelli che da sempre massacrano ora si scagliano contro le loro vittime, perché come hanno osato dire, in pieno giorno, quanto fa male. 
Troppo violenta come risposta alle ferite. Inappropriata persino per le ombre d'opposizione.
E mi dovrei guardare tutti questi romanzi d'appendice infiniti, dovrei cercare tra i rifiuti qualcosa di commestibile da pensare?
La decenza corre altrove, spesso dove l'indecenza veniva additata, lapidata.

Elio Petri

ELIO PETRI 
Roma, 29 gennaio 1929 – Roma, 10 novembre 1982


FILMOGRAFIA
Nasce un campione (1954) - cortometraggio
I sette contadini (1957) - cortometraggio documentaristico
L'assassino (1961)
I giorni contati (1962)
Il maestro di Vigevano (1963)
Nudi per vivere (1964) - documentario,  assieme a Giuliano Montaldo e Giulio Questi
Alta infedeltà,  (1964)
La decima vittima (1965)
A ciascuno il suo (1967)
Un tranquillo posto di campagna (1968)
Ipotesi in Documenti su Giuseppe Pinelli (1970)
Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970)
La classe operaia va in paradiso (1971)
La proprietà non è più un furto (1973)

Todo modo (1976)
Le mani sporche (1978)
Le buone notizie (1979)
















giovedì 10 dicembre 2009

Rincasate In Pace.



R:.I.P

Rincasate In Pace nientemeno nulla è plausibile solo quello che è pubblicato da noi è potabile quello che è inciso quello che possiamo smentire è nostro il giorno dopo quindi voi Rincasate In Pace.

Rincasa In Pace.
Hai cancellato il perturbabile
E' cancellato e torni tranquilla
alle tue chiacchiere a contare i dubbi.
tra te è il lavoro.
E la strada da casa a lì sarà sempre più corta.
Presto non dovrai nemmeno più uscire.
Ne' entrare.
E cancellerai il rischio di incontrarmi.

Ritorno In Pace. I miei versi a seguire non sono ancora scritti.

mercoledì 9 dicembre 2009

the female touch

In buona parte della sua opera, 
purtroppo breve, 
è la figura femminile 
a comporre il finale 
a posare l'ultima parola, 
azione, sguardo, parte.
Epilogo.























martedì 8 dicembre 2009

Provo a immaginare e a ricordare...





Mi siedo e verso una grappa a me stesso  e accendo una sigaretta, a me stesso.

Poi il botto e il mio cervello va in dettagli e sangue.

Il tipo continua a stringere la ricevuta per il versamento,
ma la sua mano ha preso le distanze dal corpo.
Qualche decina di metri di distanza.
Era un bravo tipo o una signora tranquilla,
probabilmente non ha più le gambe.
Filamenti e sangue.
Ancora dettagli difficili da
identificare adesso.
E non è assunto dalle nuvole.
Più semplice se non esiste più.

Prendo il caffè e rivedo il viso dei miei genitori
preoccupato,
conservo la visione in bianco.
Molto più in nero.
Resto in casa.

Quaranta anni
e tutti in casa.
Chi esce prende il treno
va in piazza o alla stazione.
E non torna.
Chi va in questura e si affaccia troppo
sulle falsità.
E i funzionari gli procurano vertigini
non richieste.
Oppure se la va a cercare
ballando, pensando e non credendo in dio.
al massimo gli daranno l'insufficienza,
non di certo il risarcimento dell'assoluzione.

Gli altri sono gli incolumi,
gli eterni incolumi
Sono tutti...tutti in giro.
Non rischiano nulla.
Sanno come fare.
E danno ripetizione al camaleonte,
istruiscono il boia,
revisionano le memorie
prima di vederle come nuove
interpretabili opzioni.

E' bene.
Meglio il mio male.
12....

lunedì 7 dicembre 2009

insulso

Fai pena, arrampicato da sempre a regalare piccole stravaganze, da cantare con l'accendino acceso. 
Fai tristezza, hai conosciuto chi era meglio di te e lo hai scopiazzato e dimenticato. 
Come il tuo cuginetto, prozio, anni 60 canti solo il populismo: lui le vie gluck, tu le vi(t)e spericolate. In lista d'attesa per la normalizzazione.
Non fate nemmeno capoluogo tanto siete provinciali.
Ti trovo così inutile, incapace di liberarti dell'immagine di finto maledetto, macchietta tutta italiana.
Sei idoneo per arditi frequentatori da stadio. Risparmi sui cori così?
Risparmi sulla fantasia toccando pezzi immensi e spacciandoli per rivisitazioni "miglioranti".  
E con tutti i soldi che ti fai, prenditi un traduttore decente.


Questa è la canzone vera, la tua è una misera parodia.


Et maintenant


Male.
Ma ti obbliga solo ad un po' di vitalità.
Le notti hanno disertato. 
"Sei tu che non le proponi più!"
Si sventra pubblicamente e lacrima per compatibile incontinenza.
Grottescamente, giustamente.
Intollerabile, obbligatoria, ripetuta. Per non
abituarsi mai ad averla.
Magari beve, speriamo fino a vomitare tutto, tra le note e un
invettiva reciproca.
Ha la comicità di una catilinaria inutile,
il rancido sapore di una prenotabile
sensata e sfocata amicizia.
La mano monca, le dita mozzate dal saluto.
Non accarezzano.
Più in là pronti all'incontro.

Necessario per riconoscere
il cadavere, il corpo unico separato.


"Et maintenant que vais-je faire
Je vais en rire pour ne plus pleurer
Je vais brûler des nuits entières
Au matin je te haïrai"






domenica 6 dicembre 2009

domenica...si (in)cita






"Io studio me stesso più di ogni altra cosa, questa è la mia metafisica, questa è la mia fisica, io sono il re della materia che tratto..." 
Thomas BERNHARD


"Ho pranzato a casa della - cara amica -. 
Al mio arrivo con tutte le gonne sollevate, il corpo in avanti, le natiche completamente all'aria: 
- auguratele un buon anno! -. 
Lei altrettanto, dopo, a me.
Paul LEAUTAUD


"Ho voglia di scrivere solo in uno stato esplosivo, nella febbre o nella convulsione, in uno stupore mutato in frenesia, in un clima da regolamento dei conti, in cui le invettive sostituiscono gli schiaffi ed i calci."  
Emil M. CIORAN


"Dio promette la vita eterna" disse Eldritch. "Io posso fare di meglio; posso metterla in commercio. 
P. K. Dick









giovedì 3 dicembre 2009

Fake or true...




«La realtà è quella cosa che quando smetti di crederci non svanisce.»






Così se ti sgambettano, sei inciampato.
Se ti indigni, sei collerico.
Se ti violentano è sempre uno straniero, mai un concittadino battezzato.
Se ti gonfiano di botte, sei sieropositivo e autolesionista.
Se muori sul lavoro, sei distratto.
Se non hai lavoro è perché non hai voglia di fare un cazzo.
Se entriamo armati di tutto punto in casa altrui è per pacificare e fare turismo.
Se non ti prolungano il mutuo è perché sei in cassa integrazione.
Se i  "Ciovani" non si impegnano è colpa loro, non nostra.
Se non ti fidi più dei tuoi "profeti" sei cinico e sterile.
Se sei musulmano, bisessuale, negro, attento...sei tu l'intollerante che impone violentemente il tuo "essere". Datti una regolata.
Se coltivi il dubbio sei un volgare materialista senza morale.
Se ti ricordi, dimentica!


Tutte verità ripetute, reiterate, sparate. 


Incise dal potere ovunque, in maniera spasmodica. 
Fabbricate. Digitalizzate, Impunite.
Dotate di un salvacondotto per oltrepassare il confine ed entrare poi allegramente nel paese della realtà.


Essere scettici, non crederci, non è (ap)prezzabile
"nasci-consuma-credi"


Chiudi la porta,  e sbarri le finestre. Osservi un muro bianco, freddo 
che non afferma nulla, 
che non parla, 
che non mente.







Tempo Libero

Il rosario Elettronico non ti lascia mai solo...Recita lo slogan

Rosario elettronico


Di seguito altri oggetti per impiegare il tempo libero, in solitudine e non...



Brutal Dildo




Magic Pussy Pump







Frusta Dildo



Vibratore Ipod





Vagina e ano vibranti





Clistere modello professionale



Plug anale










mercoledì 2 dicembre 2009

sono solo fumetti...i favoriti

In ordine alfabetico con i link.
Grazie a 3FIX e al suo Post per avermi riportato a questo mondo ;o)



Dino BATTAGLIA 1923 - 1983






Enki BILAL 1951 -




Richard CORBEN 1940 - 
















Georges PICHARD 1920 - 2003




Grazie per le vostre Tavole...

lunedì 30 novembre 2009

evening




"Io ci sono di sera"
"e se vuoi possiamo uscire"


Non andiamo lontano però, e mi piace citarti. Mentre popoli intere nazioni, mentre ti spogli.
Mi irretisce il metodo con cui esageri con le virgolette, mentre ti rifai la coda ai capelli. 
Quando ti abbronzi, quando scappi nell'ombra.  
Se tu fossi sempre qui, sarebbe inutile.


"Io ci sono sempre alla sera"
"ma non esco più"

Dedica:


"I'll let some air come in the window
Kind of wakes me up a little
I don't turn on the radio
Coz they play shit, like....You know
When your hand was down on my dick
It felt quite amazing
And now that, that is all over
All we've got is the silence
In the deathcar, we're alive
In the deathcar, we're aliv
e"

domenica 29 novembre 2009

Qui



Si parla di altre cose, si va un po' oltre le barriere callose, oltre i  grassi e illuminati pensieri, ottimi  per concimare il sabato sera. 
Non si cita, per dare il via alle parole, alle parole lette. Lette così, come si guardano  le figure. 
Si risparmiano le opere di bene e la diarrea che ne deriva. 
Ci si innamora dei dettagli come del midollo osseo.
Si evita di leccare tutte le tonalità del grigio, sperando che, a forza di saliva, si colorino di belle speranze e  speculare vanto. 
Non si piscia controvento per poi calare nella conversazione il proprio affetto amicale per 
le "cose-così-intriganti-se-fuori-dall'ordinario". 
Ci si fa pisciare in bocca per evitare di dare troppi insensate indicazioni, verso la retta via. 
A volte lo si fa per puro piacere.E se qualcuno non predilige l'orina, ma sa cosa dire, non lo si scarta a priori.
La finzione è un gioco privato, non una pessima abitudine pubblica.
 I consigli si sussurrano e senza sedersi sul trono. 
I dubbi molti, ma non si sprecano mai.
Non ci sono tessere, ne' frammenti:  il club delle aristocratiche marmotte può tornare al letargo, piuttosto che passare da queste parti.
Si pensa ai diritti come ai doveri, come essenziali anche per la terza parte del mondo, ne' noi, ne' voi.
Le biografie altrui e la personale memoria non sono la scusa per aumentare i centimetri del proprio antefatto culturale. 
La morte, seppure interessante e magnetica, crea ancora stupore assoluto. 
Paura e dolore.
In questi quartieri un tremito delle spalle indica un brivido e una sensazione, non uno strafottente: me ne frego.
Da queste parti si è più morbosi, perduti e attenti. Senza sentinelle, senza.


Qui dov'é?. 
Altrove è un po' da per tutto.