giovedì 28 giugno 2012

"Hoy no le temo a la muerte"


- Hoy no le temo a la muerte -  
La Portuaria + David Byrne


Hoy no le temo a la muerte

no sé que fue que me lo quitó
no sé si fueron tus besos
o tal vez fue una canción

Everything I owed I've paid back

I gave away all my possessions
and you won't catch me sleeping when
they tell me that the train is coming

Yo ya pagué mis deudas

más no quiero tener
y quiero estar despierto cuando me
digan que viene el tren

Hoy no le temo a la muerte

no sé que fue que me lo quitó
no sé si fueron tus besos
o tal vez fue una canción

I'm not afraid to cross the river

I'm not afraid to pass all over
I've jumped over, jumped over the fire
to tell I'm not afraid of dying

Ay... mamacita hoy yo crucé sin miedo

el puente que pasa por sobre el río
a... ay mamita hoy yo salté la soga
y me tire solo del tobogán

I'm not afraid of dying

hoy no le temo a la muerte
Today suddenly happens
no sé que fue que me lo quitó
It could have been your kisses, girl
no sé si fueron tus besos
o tal vez due una canción

I'm not afraid of dying

hoy no le temo a la muerte
Today suddenly happens
no sé que fue que me lo quitó
It could have been your kisses, girl
no sé si fueron tus besos
o tal vez due una canción

giovedì 7 giugno 2012

Al solito posto.








Questa è davvero l'ultima volta che mi ribello, che fuggo in una città sconosciuta, e che ti confeziono il mio cuore con le candeline e gli auguri. 
Mi hanno appena comunicato l'inserimento tra le schiere di chi verrà imbarcato e restituito alle sponde del buon vivere. 
Quindi ho poco tempo per l'amore, per l'indignazione, e vorrei prima bermi anche un paio di bicchieri di troppo. Gli ultimi, prima che i pensieri si mettano a dieta. Sai bene che sulle questioni inutili vantavo un curriculum invidiabile, te l'ho sempre detto o almeno fatto capire. Ma è andata così. Dai e dai si sono convinti che non ho più nulla da dare e tempo da perdere. 
Sono dei loro finalmente. 
Quindi dovrò partire. Possibile qualche ritorno alla profondità, nulla di più di una semplice scampagnata. Semplici e brevi rimpatriate con la malinconia e il volersi male. Solo per i primi tempi comunque, poi non ci vedremo più. Dovrò fare a meno del tuo denso odore, vado tra profumi leggeri. E dovrò rinunciare anche ai tuoi tacchi a spillo, fare a meno di certe serate violente. Dovrò far finta di non sapere nemmeno cosa sia l'esasperazione. 
Da quelle parti tutto è semplice, delicato, e si portano scarpe basse. Si passeggia alla sera e si crede che la delicatezza possa diventare una pomata, una bibita, un deodorante. Mi hanno promesso che ogni gusto verrà dimenticato in fretta. 
Ti rendi conto! Hanno estratto anche tutti i coltelli dalla mia schiena per convincermi, finalmente, che nessun amico o sentimento mi abbia mai tradito. Sto cominciando a crederci. Presto ci riuscirò. 
Oggi sono venuti a ritirare i miei giocattoli: libri e fruste, sai bene che li usavo per lo stesso scopo. Ora, venduti o regalati. A tutti gli sconosciuti di questo mondo. 
Va bene, vado prepararmi i bagagli. Vedessi che vestiti nuovi ho: tutti color pastello. 
Color morte. 
Così ci vediamo dopo, al solito posto. L'ultimo solito posto e per l'ultima volta. 
Domani parto.

domenica 3 giugno 2012

ogni volta.



Ogni volta che succede! Che qualcosa che si chiama morte ti porta via il meglio, un riferimento di pulizia e di vita a mente aperta. Ogni volta che questa onda nera lo strappa al piacere di poterlo incontrare, forse per caso, e ritrovare il sorriso, la battuta, il ricordo degli anni passati assieme. Ogni volta che si porta via qualcosa che era fuori dallo schifo di ogni giorno, dalla disonestà e dal gioco di potere di tanta gente, da chi si compiange per non poter comprare la macchina  nuova. Lontanissimo dalle velleità e dalle aspirazioni di cartone. Lontano da tanta ignoranza vestita con l'abito dell'arrogante, lontano dai giochetti abituali di chi se la cava sempre negli affari o negli "affetti". Ogni fottuta bastarda volta che questo succede, oltre la mia rabbia, oltre il dolore, torna più forte la sensazione che davvero non vale la pena di vivere senza il rispetto verso se stessi e verso la regola di non diventare come la merda sopra elencata. Che è giusto stare fuori da queste cose, dall'opportunismo di qualsiasi radice, dalla finzione dell'esserci solo per avere. E per chi è stato strappato ingiustamente da questa vita devo potermi guardare la mattina allo specchio, per loro, come per me.