lunedì 26 aprile 2010

Questo per...


Divertimento.
Sigarette radioattive e fulmicotonanti.
Per un ciuffo biondo.
Per passare il tempo.
Per prendere un treno.
Tanto per fare.
Per dormire bene, e svegliarsi ( non peggio).
Per - cosi' -.
Per  non perdere l'abito.
Per piacer(mi).

domenica 25 aprile 2010

If you tolerate this your children will be next

"Lapide ad ignominia

Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio dei torturati
Più duro d'ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA"

Pietro CALAMANDREI dedicata a DUCCIO GALIMBERTI



 




giovedì 22 aprile 2010

problemi di vista


Ora mai quando parlo, e non capita spesso, per lo più chiacchiero. 
Quando parlo, sto' attento, non per paura, ma per pigrizia. che diavolo sto' a perder tempo.
E...(il diavolo poi merita più futili e divertenti attenzioni)
Essere originale, dedicarsi alla notazione, è una perdita di tempo che riguarda solo me stesso, e amici, veri.
Allora sto' attento a mostarmi "diversificato", mi sentirei dire che non vedo bene, che sono miope, presbite e forse orbo. 
Allora mi prometto la totale cecità, e pubblicamente mantengo.
Lo spergiuro all'intimità.
Si, è vero gli slanci mi fregano lo stesso, ma come le unghie del gatto, sono retrattili. 
E i graffi bisogna meritarseli. 
E sono in pochi che, tra dolore e piacere, ne possono beneficiare. 
A volte nemmeno Listener merita tale ricompensa.
Se scrivo...allora i lussi sono permessi.

martedì 20 aprile 2010

Exit


Se in dispensa, aprendo la porta, nell'oscurità, non mi trovi in castigo, è semplicemente perchè dall'altra parte del muro le voci filtravano, dal vicino appartamento, nella memoria adiacente. E il dialogo era intenso.

sabato 17 aprile 2010

Mélancolie: Suicide is painless.

Ho davvero poche parole, troppo stanco, fisicamente e mentalmente, mi rifugio in uno dei miei film più amati, e nella versione cantata da uno dei miei gruppi preferiti. Nulla di grave ma parecchie malinconie.





Through early morning fog I see
Visions of the things to be
The pains that are withheld for me
I realise and I can see
That suicide is painless
It brings on many changes
I can take or leave it if I please
That game of life is hard to play
I'm gonna lose it anyway
The losing card I'll some day lay
So this is all I have to say
That suicide is painless
It brings on many changes
I can take or leave it if I please
The sword of time will pierce our skin
It doesn't hurt when it begins
But as it works its way on in
The pain grows stronger, watch it grin

That suicide is painless
It brings on many changes
And I can take or leave it if I please
A brave man once requested me
To answer questions that are key
Is it to be or not to be
And I replied oh why ask me
That suicide is painless
It brings on many changes
And I can take or leave it if I...
That suicide is painless
It brings on many changes
I can take or leave it if I please
That suicide is painless
It brings on many changes
And you can do the same thing if you please

lunedì 12 aprile 2010

Sono peggio di tutto ciò che scrivo?!

Assolutamente. Mentre penso a ratti palmipedi o cefali albini e sorridenti, sulla via di casa, in scooter.
E mentre mi chiedo se un eczema può produrre nel contempo polvere di ferro e pus. Mi accorgo che i  miei pensieri sono meno torbidi del dovuto. e devo constatare che ho delle scorie di sincerità, prima o poi uno specialista competente lo trovo, per curarmi. Allora potrò evitare di osservare, quando mi metto in coda, se si vede un culo decente attorno. Sarò troppo compensato ed impegnato ad ammirare il mio, finalmente conforme, per modo di dire, finalmente aderente alla realtà, finalmente nella fila giusta.
Trapela, devo imputarlo all'agnello che non toglie il dovuto, la voglia di scrivere, magari passa, magari appassisce, ma no.

sabato 10 aprile 2010

P.P.P.

"La passione non ottiene mai il perdono."

"Bisogna essere molto forti per amare la solitudine."

"Amo ferocemente, disperatamente la vita. E credo che questa ferocia, questa disperazione mi porteranno alla fine. Amo il sole, l'erba, la gioventù. L'amore per la vita è divenuto per me un vizio più micidiale della cocaina. Io divoro la mia esistenza con un appetito insaziabile.
Come finirà tutto ciò? Lo ignoro."

"Su questa terra quello che è, è, e chi ci ripensa è un cornuto."

"La verità non sta in un solo sogno, ma in molti sogni."

Ma più di tutto:

"La morte non è nel non poter comunicare, ma nel non poter più essere compresi. "

Pier Paolo PASOLINI

venerdì 9 aprile 2010

go ahead...



Sentimenti alla pecorina, overossia: mettiti come ti pare tanto ti avrò lo stesso.

"Disponiti pure sulla côte rabbiosa e passionale, ti dirò che non vedi il quadro d'insieme. 
Assegna alla tua innata correttezza un valore primario, e le tue reazioni le getterò nel secchio della differenziata, quello che noi chiamiamo - infantilismo -.
Rispondi, dopo aver fatto il tuo dovere, che non accetti la prepotenza, la malizia ipocrita, la gerarchia vuota e imposta, potremmo solo dirti che sei troppo attento ai particolari.
Reclama diritti e e doveri, dopo innumerevoli ore di lavoro, e ti sentirai dire "nessuno è indispensabile.
Fai notare che non ti piacciono le invidie, le gelosie ruffiane, gli stratagemmi, e ti ricorderemo che ti vesti strano, che hai i capelli tagliati in maniera poco convenzionale, e che parli troppo alle faccie e poco alle scapole.
Insomma piantala e collabora all'ennesimo casino che piega le schiene di alcuni e solletica le velleità di altri."


Nulla da aggiungere tutto secondo registro, solo per fortuna me ne vado a dormire, e sognare.
Li nessuno a spiegarmi come e perchè.

martedì 6 aprile 2010

Insulti presunti. Inutili.

Onanista (segaiolo).
Ripetuto e scritto più volte nei commenti al mio blog, in passato e ultimamente, e nei commenti ai miei commenti altrove. Offesa insensata, in quanto pratico la masturbazione dall'adolescenza senza nessun timore di cecità o di punizione divina. Ancora più assurda in quanto mai disdegnata la masturbazione e la pornografia (consenziente e adulta). Unica possibile risposta: si, e con piacere.



Ebreo (sinonimi negro, frocio, arabo del cazzo, giallo di merda, e altro ancora).
Offesa inutile (letta nei commenti su vari blog), in quanto da tempo siamo tutti ebrei, da quando esistono i ghetti, le perseguzioni i campi di sterminio. Milioni e milioni di frammenti, uno per ogni vittima, sopravvive in noi, in  me, e ancor peggio (per loro) nel midollo di chi usa questa parola a mo' di insulto, quasi volessero dimenticare di avere anche loro conficcata nella spina dorsale una colpa di tutti.


Perverso e malato, sado-masochista, feticista e altro.
Possibile, probabile, non lo so, comunque non mi interessa. Forse interessa di più ai poveri incontinenti dell'aggettivizzazione tenere lontane immagini e idee.


Comunista.
Mai saputo bene se lo sono, se lo sono stato o mai lo sarò. Sicuramente non mi infastidisce sentirmelo dire,specie da una mandria di disperati che abbisognano di un nemico per sbavare come cani rabbiosi, e far schiumare la loro carestia mentale.


Istintivo, presuntuoso, inaffidabile, antipatico, iracondo, triste, macabro, dark.
Ma?, Boh?. E poi "checazzomenefrega".

lunedì 5 aprile 2010

Sweat...

Vedo una nebulosa, che si assomma al resto, che di confuso, nuovo e appropriato, ne' faceva serenamente a meno. Il signore con due bionde, ossigenate o naturali, lasciamo al caso, ordina da bere e si esibisce nel vernissage  dei presunti gioielli, solo bigiotteria. Detto mentre annoto l'ordine, detto a me stesso.
Ma esito ad essere sgradevole, potrei. Esito e gli propino il peggio di me stesso la gentilezza silenziosa, da fastidio a me. Loro nemmeno la notano. Quello che voglio, che non sappiano come sono, Che credano nella mia invisibile presenza e nel mio accenno di cortesia.
Intanto: si fottano, e male, e poco.

Io ho il mio nido e i miei corpi, le mie immagini imperfette, meno lusso più sudore.