venerdì 20 novembre 2009

In the name of Brenda.

Probabilmente incastrata in un meccanismo perverso, molto peggiore delle "perversioni" a te attribuite dai moralisti. 
Sicuramente degna di miglior fine, per aver fatto mercato molto più onesto di tutti i mercanti che ti frequentavano. 
Ora ogni ipotesi vale, tranne quella dei respiri che non avrai più. 
Omicidio volontario. Razzismo volontario, intimidazione. 
Dietro tutto questo: un uccisione. 
Solo un trans...in un mondo di vipere, peggio:
 di conigli.
Il corpo certamente più perfetto, rispetto alle squallide imperfezioni dell'ipocrisia. 
Sbirri e doppi petti, gonfiati di giorno, e pronti nel segreto a piegarsi, di notte. 
Squallidi loro, letame loro. 
Non per la carne o la voglia, ma per la negazione e la retorica.
Merda di cane loro e i fari che dedicano alla strada, solo quando comoda, solo quando serve.
Se lavoravi, come commessa, operaia, impiegata...
ma non puoi, qui non è permesso.
Qui non sta bene.
Speriamo che almeno ti diano il giusto nome, il tuo, quello che solo tu conosci...la dove riposi.


Due inevitabili dediche, lo stesso autore:







3 commenti:

andrea sessarego ha detto...

naturalmente questa morte fa pensare. Chi è che ha vuto così paura da farla tacere per sempre?

il Russo ha detto...

Nell'Italietta di oggi Brenda fa la figura della vergine sacrificale di fronte al nero angelo sterminatore, il diavolo non è un un uomo con il corpo quasi da donna, ma l'uomo che non vuol far sapere di averlo adorato...

silvano ha detto...

La puttana è l'unica che abbia una moralità in questo caso e probabilmente in molti altri.