giovedì 26 novembre 2009

Il Baubau






"Era molto più delicato e tenero di quanto si credesse. Era fatto di quell'impalpabile sostanza che volgarmente si chiama favola o illusione: anche se vero. Galoppa, fuggi, galoppa, superstite fantasia. Avido di sterminarti, il mondo civile ti incalza alle calcagna, mai più ti darà pace"
Il Baubau - Dino Buzzati


Non scrivo più nulla tra le righe e il mio linguaggio si complica. Più esplicito e manovrato che mai. Ti assicuro che è l'attesa il peggiore dei termini e dei paragoni. Se per favore ti avvicini ti dimostrerò come sia semplice arrendersi ad una vita tranquilla.
Scatti d'ira sparsi nelle stanze, la televisione sempre accesa. 
Il denaro non è abbastanza, perché non avanza mai. 
Poi perdere al gioco delle previsioni, tutti i sogni, vincendo proprio il primo premio: la realtà. 
Ripetersi che l'amore non basta, sperando che non faccia la stessa fine dei soldi. 
E in salotto abbiamo seppellito le illusioni, mio padre, varie madri, e i tuoi gemiti.
Avevo uno scheletro di burro, una anima di cenere. Ora tutto si è irrobustito.  Se sorrido di nascosto è perché sono stanco di essere forte di giorno.  Di non ricordarmi di star male, la notte.


E l'uomo nero quando viene a prendermi? 
Saprò di essere stato, una volta ancora, cattivo e fecondo? 





4 commenti:

silvano ha detto...

Mai pensato di pubblicare poeta non banale?

listener-mgneros ha detto...

lo sto facendo qui, altrove mi fa paura

Gap ha detto...

Per il momento ti dico che non sei di facile lettura ma sicuramente interessante, non banale, come dice Silvano. I testi richiedono attenzione e analisi.

listener-mgneros ha detto...

grazie per la visita...detto sussurando...come usava un tempo