mercoledì 8 febbraio 2012

flower...flavor


- Perciò il fiore non è caduto. Non è diventato di cristallo, non si frantumato urlando sotto il tacco del tempo e del distante. E' sempre di carne, è umido, e sebbene sembri timido, anche perché con tanti colpi ricevuti non gli si può imputare coraggio da dare in svendita...sebbene sembri discreto, urla, odora e secerne. La forza la tiene in serbo, e la sguaina al momento giusto, come una frusta che sa amare. Sta imparando, e insegnandomi, il presente, sa entrare nel mio passato, e mi distrae da domande inutili su un futuro da perditempo. 
Si ricomincia a sanguinare e esplodere. 
Non si è mai smesso di lasciare queste impronte, fortunatamente fradicie di sorrisi, dense di calde volgarità. E quanto mi va bene tutto questo, quanto mi piace tutto questo, quanto sono felice di sguazzare dentro a tutto questo! E poi perché doveva andare diversamente?
Non può che andare così.  

E se infierisce sulla carne, sa accarezzare la paura e calmarla. 
La piazza ha perso gli angoli, è tornata tonda e popolata, intima . 
E il letto suda, si macchia di splendore, ascolta gli sforzi e gli inviti osceni. Ascolta e assorbe. Guarnisce con dovizia di particolari, di necessità, di sentore corporeo.  Non vuole essere rifatto.





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