venerdì 14 settembre 2012

...night

Ogni notte non muoio, semplicemente mi addormento vicino al calore di chi ho scelto. E poi mi risveglio: resuscitare non mi interessa. Non sono morto. Tra tre giorni penserò solo a chi mi manca davvero. Non mi reincarno. Non ho un karma da intonare con la cravatta. Che cazzo me ne faccio di un miracolo a buon mercato?! Quindi lascio ai babbei l'idea del trascendentale con lo sconto, di un dio da a
bbinare ai calzini. Mi alzo, annuso, bestemmio, piscio. Poi sorrido. La migliore letteratura è la ruga pulsante. La migliore leggenda è quella che non va oltre la pagina di un libro. E prendo il caffè con chi ho scelto. Vado nel bar che ho scelto. Il resto, è vero, non lo scelgo, ma è un dettaglio per cui non vale la pena di morire, cambia troppo spesso per fargli il favore di un martirio. Per fortuna ci sono coerenze più "stupide" e personali. Per fortuna così lontane, da queste precoci eiaculazioni del potere, del dover dimostrare. Ed è così che mi tengo stretto gli assenti che non tornano, i presenti senza pretese.

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