domenica 28 marzo 2010

DEI MIEI SOSPIRI ESTREMI - LUIS BUNUEL - ABSTRACT

Come vorrei che tutto questo fosse letto più spesso:

I.
IL caso è il grande arbitro del mondo. La necessità viene dopo. Non ha la stessa purezza. Se fra tutti i miei film quello che amo di più è Il Fantasma Della Libertà, forse é proprio perché affrontava questo tema intrattabile.


II.
A tutti questi argomenti Ponzio Pilato può opporre solo la sua onestà, il suo desiderio di giustizia. dopo una notte insonne, prende una decisione e libera Cristo. che viene accolto con gioia dai i suoi discepoli, continua a vivere e insegnare come prima, e muore in tarda età considerato come un sant'uomo. Per un paio di secoli, sulla sua tomba verranno i pellegrini, poi sarà dimenticato.


III.
Accanto al caso, suo fratello, il mistero. L'ateismo  -il mio almeno- porta inevitabilmente ad accettare l'inesplicabile. Tutto il nostro universo é mistero.
Poichè rifiuto di far intervenire una divinità organizzatrice, la cui azione mi sembra ancora più misteriosa del mistero stesso, non mi rimane che vivere in una specie di tenebra. E l'acetto, non esistono spiegazioni, anche le più semplici, valide per tutti. Fra due misteri ho scelto il mio, che almeno mi garantisce una libertà morale.

IV
Da qualche parte, tra caso e mistero, s'insinua l'immaginazione, libertà totale dell'uomo, che come le altre, hanno tentato si sminuire di cancellare. Proprio per questo il cattolicesimo ha inventato il peccato d'intenzione.
L'immaginazione è il nostro privilegio!

LUIS BUNUEL - DEI MIEI SOSPIRI ESTREMI.




venerdì 26 marzo 2010

Chissà perché?


Chissà perché siamo qui a scrivere, mentre potremmo essere lì, da qualche parte a sorridere, tutti a sorridere, a loro.

Persi in un a stanza sterile, e lì, ad avere a che fare con un buco largo due dita, nella schiena, di quelli che non si rimarginano, causa immuno deficienza, e noi ad armeggiare e medicare.

Ma i deficienti sono altri e non ti va nemmeno di ri-sottolineare la faccenda.

Oppure potremmo sorprenderci in un vicolo per la quantità di pastiglie e iniezioni acquisite, tutte in una volta.

Invece siamo qui a scrivere come se la condanna alla fine fosse stata emessa dagli eterni colpevoli, che hanno pagato, e noi temporaneamente innocenti possiamo solo...sopperire.

mercoledì 24 marzo 2010

Mio Nonno


Mio Nonno si chiamava Domingo, mio Nonno faceva l'agente di cambio e il pittore. Aveva tanti amici pittori e scultori. Mio Nonno poi doveva essere uno con un caratterino niente male, nervoso e irascibile. Intelligente, colto, ma di quelli incazzosi. Mio Nonno era liberale negli anni 20-30, liberale e antifascista. Ha perso il lavoro: un giorno i colleghi gli hanno detto "non andare in ufficio che quelli ti aspettano". Quelli con il manganello e l'olio di ricino. Mio Nonno aveva fatto la grande guerra, Tenente Colonello degli alpini, ma era antifascista e proibiva a mia nonna di mandare mia madre e mia zia a fare la salutare ginnastica, il sabato. 
Così mio Nonno è scappato, perchè lo cercavano e doveva nascondersi. Un suo cugino, anfifascista era stato ammazzato a Genova, e buttato giù, morto, da una macchina in corsa. 
Mio Nonno è scappato in piemonte,  doveva stare nascosto, e mia nonna che era maestra, doveva trovare lavori di tutti i tipi per mantenere la famiglia, mentre spesso mio Nonno dormiva in una cantina, sotto la casa. Quando, dopo l'8 settembre, i tedeschi, e  i loro cani da guardia con le camicie nere, lo cercavano, a volte sono andati molto vicino a beccarlo, ma per fortuna c'era ancora gente che sapeva cosa era la solidarietà, allora c'erano più persone così. 
Mia madre è stata staffetta partigiana, e mio Nonno si preoccupava molto di questa cosa. 
Il primo amore di mia mamma era un  partigiano, ma un giorno i tedeschi lo hanno trovato assieme ad altri suoi compagni e li hanno bruciati vivi dentro ad una macchina, con i lanciafiamme.

Queste cose sembrano lontane, si sembrano, ma non vorrei fosse un abbaglio questa lontananza.
La cosa strana se rileggo tutto quello che ho scritto: è che mio nonno era antifascista, ma non era comunista era liberale, oggi sarebbe dipinto come un pericoloso comunista. 
Oggi mio Nonno cosa direbbe di fronte a le cose che succedono qui nel mio paese?
Forse scapperebbe di nuovo a nascondersi, sapendo che prima o poi lo cercheranno di nuovo.

lunedì 22 marzo 2010

Desire

Ho voglia di essere indecente visto la qualità della decenza che si inala in questo paese.
Avrei il desiderio recondito di vedere qualcosa di osceno, qualcosa che si ritenga solo e semplicemente osceno, tale e quale.
Ne' cristiano. Ne' santo. Ne' tantomeno salvifico.
Una vera pornografia, un vero scandalo, non questa paccotiglia insulsa e banale.
Non questa coperta di sterco, cucita con le bugie e benedetta nel tempio.
Perchè non voglio essere salvato da chi ha la coscienza cotta a puntino e callosa.
Preferisco i peccatori puri.
Lo spaccio e l'uso, oltre la modica quantità, della merda sta raggiungendo un tale sovradosaggio che qualsiasi onesto coprofago sarebbe preso da conati di vomito.
Ho voglia di vedere una gogna, una messa alla berlina, un imperatore che gira nudo e coperto di sputi.
Ho voglia di vedere un orgia di persone che copulano come preferiscono, invece di questo continua sodomizzazione non richiesta e unta dal dovere e dalla sopraffazzione.
Ho voglia di empatie vere, non finalizzate al prossimo sconto, o due per tre, o v(u)oto.

Vorrei, anzi voglio, un giorno senza che nessun coglione venga a starnutire merdate e luoghi comuni vicino a me, su un qualsiasi giornale, su uno schermo, su un manifesto elettorale, al tavolo della mia cena.
Sono stanco di slogan idioti, contrafatti e scopiazzati dalle peggiori pubblicità degli anni 50.
Ho voglia di scrittori, veri, di registi veri, di pornostar vere, di...vero.


Ho voglia e persino pretendo che i deficienti, dannosi e spesso letali, mi stiano lontano.
LONTANO!!

sabato 20 marzo 2010

domani

Domani, mi alzerò per un evento felice. e due persone faranno qualcosa di sereno. Io eterno spettatore delle serenità altrui, mi comprerò la carta da parati e penserò a lei. Che non ho capito, che non ho accudito. e mi vergogno di non averla al mio fianco. Questo non diminuirà la mia felicità per loro, ma aumenterà il mio dolore, persino se sorrido.
Sarò gentile, perchè lo meritano, assente perchè me lo merito. Imprudente perchè non sono capace ad essere accorto.

mercoledì 17 marzo 2010

infelici e finali

I film che non finiscono, se poi non finiscono bene.
Danno l'esatto sapore dell'impossibilità.






















lunedì 15 marzo 2010

dif-ferire


Quale è la differenza? Se poi alla fine basta sapere due canzoncine a memoria per adattarsi alla nomea di profondi e sensibili?
Quale è la variante che rende la costituzione sana e robusta? Se comunque vogliamo una cameretta comoda e la colazione a letto? 
Nessuna. 
Non l'avremo noi, le hanno affitate tutte i  nostri nemici, quelli dalla buona reputazione. 
Quelli che il sangue lo mettono da parte, in banca, sul tavolino del salotto, tra le natiche del sabato sera. 
Forse la differenza noi la sprechiamo meno facilmente, tra melanconici ricordi e furiosi ematomi. 
Forse usiamo lo staffile e le spine solo per noi stessi, consenzienti al nostro dolore e piacere, egoisti nel non imporli agli altri. 
Altrove si comprano camere di tortura dove flagellare la discrezione, la sensibilità, la lealtà.
E le paghiamo noi.
Perderemo sempre, questa è la faccenda, questa è la qualità e se cominciamo a vincere, bene allora  preoccupiamoci del paradosso che ci viene incontro.
La via della sconfitta è piena di oneri e senza i vostri fetidi onori. Ma lascia il campo aperto al sale, al gusto dei dolori che sgorgano direttamente dalla botte, impossibile riassumerli in una bottiglia, e metterli sotto la vostra etichetta. 

Vincere, forse, sicuramente, voi vincerete, io mi sposto più in là.

 

While they're standing in the welfare lines
Crying at the doorsteps of those armies of salvation
Wasting time in unemployment lines
Sitting around waiting for a promotion

Don't you know you're talking about a revolution
It sounds like a whisper

And finally the tables are starting to turn
Talking about a revolution

giovedì 11 marzo 2010

I nostri...


Un uomo passeggia in una piazza. Si accorge dell'assembramento commerciale e del vociare entusiastico. Si solleva un paio di cieli più in basso e compreso l'evento, vorrebbe uscire dalla prima porta di servizio. sperando di entrare in un qualsiasi tranquillo sgabuzzino. Scuro e accogliente. Ma le grida e gli apprezzamenti fanno muro. Diventano ostacolo. Un cappotto blu, una giacca blu, una coscienza piena di lividi blu,  sembra poter dirigere il fastidioso melodramma. Sa come fare. L'ha ripetuto per anni, alle conventions, ai meeting. Prima provava allo specchio, ha smesso. Ora lo specchio prova un certo senso di nausea.
Intanto si distribuiscono etichette e insulti come al solito, come si piazzano mitragliatrici tra i sacchi di sabbia. Così .il nostro passante sente che le dosi si rincarano, e non vede arrivare i nostri. 
Dimentica che i nostri non ci sono più.  Poi ricorda.
E vorrebbe pensare, in un pomeriggio assolato nella città deserta.  Di notte a fine turno.
Dopo aver scambiato i sapori con lei. 
In piedi sullo sfondo, appoggiato alla ringhiera.

Applausi, ma per fortuna la porta si apre.

lunedì 8 marzo 2010

non ci sarà...

 

 




 


"non ci sarà nessuno a piangere una razza che usò il potere che avrebbe potuto mandare un segnale di luce verso le stelle per illuminare la sua pira di morte"

Stanley KUBRICK


giovedì 4 marzo 2010

That's Entertainment.



Procurami una cicatrice io ti trovo un ringraziamento e una risposta degna...del caso!

 "A police car and a screaming siren -
A pneumatic drill and ripped up concrete -
A baby wailing and stray dog howling -
The screech of brakes and lamp light blinking -
That's Entertainment.
A smash of glass and a rumble of boots -
An electric train and a ripped up 'phone booth -
Paint splattered walls and the cry of a tomcat -
Lights going out and a kick in the balls -
That's Entertainment.
Days of speed and slow time Mondays -
Pissing down with rain on a boring Wednesday -
Watching the news and not eating your tea -
A freezing cold flat and damp on the walls -
That's Entertainment.
Waking up at 6 a.m. on a cool warm morning -
Opening the windows and breathing in petrol -
An amateur band rehearsing in a nearby yard -
Watching the tele and thinking about your holidays -
That's Entertainment.
Waking up from bad dreams and smoking cigarettes -
Cuddling a warm girl and smelling stale perfume -
A hot summer's day and sticky black tarmac -
Fedding ducks in the park and wishing you were far away -
That's Entertainment.
Two lovers kissing amongst the scream of midnight -
Two lovers missing the tranquility of solitude -
Getting a cab and travelling on buses -
Reading the graffiti about slashed seat affairs "


A seguire...










mercoledì 3 marzo 2010

P.


Ho solo un attimo di paura. E si è attaccato come un parassita alle corde del vivere. Se per favore venite a liberarmi. Se sapete voi come fare a slegare l'animo a ricomporre e ingessare le fratture ossee e l'emozioni. 
Come qualche gatto che si ferisce le zampe sui cocci di vetro. Quelli impastati sui muri più alti. 
Così mi ostino a  non curarmi, a mettermi nel flusso del randagismo vitale, coscienzioso e vitale, saltuario e vitale. Leale nel suo sfinirmi.
Ma non mi muovo poi troppo, fletto i muscoli per infiniti ripetuti movimenti, e la lingua per commettere schiocchezze. di quelle che fanno sorridere educatamente e lasciano mance pieni di baci.

Ho solo un attimo di paura e mi ucciderà, magari tra qualche anno per enfisema, tumore, o morbi vari. 
Nel frattempo più che uccidermi mi lega e inchioda alla pigrizia, alla sera, stanco.

lunedì 1 marzo 2010

A colori



Ma come! Non avete vetri colorati? vetri rosa, rossi, azzurri, vetri magici, vetri paradisiaci? Spudorato! avete la sfrontatezza di girare per i quartieri poveri, e non avete nemmeno vetri che fanno vedere la vita in bellezza! 
Charles Baudelaire

Come un nulla senza possibilità, un nulla morto dopo la morte del sole, come un silenzio eterno senza avvenire, risuona interiormente il nero.  
V. Kandinskij
  
Sei comparsa al portone | in un vestito rosso | per dirmi che sei fuoco | che consuma e riaccende.
Giuseppe Ungaretti
 

Il peggior nemico della creatività è il buon gusto. 
Pablo Picasso 
  
Lei ha ragione, signore: mio padre era un meticcio, sua madre era una negra, e i suoi genitori erano due scimmie. Dunque il mio pedigree comincia esattamente dove finisce il suo. (A un uomo che lo insultava perché Dumas discendeva da una schiava di colore).  
Alexandre Dumas Padre