martedì 21 dicembre 2010

Les réfractaires...

Oh...
Come va?
beh capitiamo a proposito, mentre le colonne d'ercole e le stalattiti delle banche si sgretolano, e il mercante di venezia diventa un santo al confronto del vescovo che  in compagnia del capello a cilindro, si è messo un gondone al pollice..per contare il contante, per fare uno sconto al contabile.


E poi?
Vendiamo cornetti al cuore di sperma, vanno anche d'inverno come i  ghiaccioli all'urina, sai siamo perversi a basse temperature La "robba" calda e pulsante ci fa un po' paura. Depravati senza odore ne' sapore, è la specialità della casa...le faccende tridimensionali possono sempre sfuggire  di mano.
L'aspersorio della santificazione è schizzinoso, si sa.


Per il resto?
E' sempre mancia. Ai barboncini sotto al tavolo, ai prudenti nemici, che razionalizzano l'opposto, e ci passano il favore. Certi intellettuali nello stivale fanno i calzolai, gli altri beh...c'è sempre una periferia senza lampioni e con amici dalle braccia impietose.


Ma il ceto dei ceti..il ceto rantolante e medio(cre)...
Hanno i loro giocattoli, mattoncini del lego, basta che gli dai uno specchio. Non lo attraversano mai, ma che sorriso patetico hanno quando si scoprono razza democratica e meticcia, culo da boy scout ribelle e sorriso da presidente illuminato. Tanto che hanno una fottuta paura dell'incontrollato è notizia di ieri.


E...scusa i veri lussuriosi i depravati senza completo blue?  O le masse informi e affamate, le vedove degli ustionati, le vere uniche signore che bruciano copertoni, i multati dal mutuo, le pelli straniere da conciare, gli isolati senza pace, le menti senza resa...tutta sta gentaglia?
Abbiamo ancora delle brioches? 
No, e inizia a farmi male la testa. 
Ma l'89 è passato vero?



Dedicato a Julles Vallès, giornalista e scrittore membro attivo della Comune di Parigi.






"Jules Vallès nacque a Le-Puy-en-Velay [Haute-Loire] nel 1832 (morì a Parigi nel 1885) figlio di un modesto insegnante, crebbe in una famiglia ossessionata dai riti del conformismo più gretto, sviluppando molto presto un atteggiamento di rifiuto dell'ordine familiare e della scuola. Partecipò con entusiasmo alle giornate del 1848. Incarcerato nel 1853 come cospiratore, nel 1857 pubblicò un pamphlet contro la diseguaglianza sociale, Il denaro (L'argent). Avviò una intensa attività di pubblicista politico, apertamente schierato contro Napoleone III e ripetutamente colpito dalla censura e dai tribunali. Raccolse molti dei suoi articoli, usciti su «La Presse», «L'Evénement», «La Liberté», «La Rue», nei due volumi de I refrattari (Les réfractaires, 1865) e La strada (La rue, 1866) che imposero la sua immagine di intellettuale rivoluzionario. Vallés fece parte dell'assemblea della Comune del 1871. Andò poi esule a Londra fino al 1880. Qui scrisse quattro romanzi: Il fanciullo (L'enfant, 1879), Il baccelliere (Le bachelier, 1881), L'insorto (L'insurgé, postumo 1886), Il proscritto (Le proscrit, postumo 1950), noti come ciclo di "Jacques Vingtras". Dopo l'amnistia del 1880 tornò a Parigi e riprese la pubblicazione del giornale «Le Cri du peuple» che aveva già diretto nel periodo della Comune, facendone uno strumento di lotta anti-colonialista e anti-militarista.

Vallès è stato giornalista di straordinaria efficacia. Ha però legato la sua immagine ai romanzi autobiografici di "Jacques Vingtras", testimonianza della rivolta di una generazione ancora influenzata dal romanticismo, ma già aperta alla definizione di un nuovo rapporto tra letteratura e rivoluzione sociale."

2 commenti:

Zio Scriba ha detto...

Formidabili quei versi, e toccante il tuo omaggio a Vallès.

In questi giorni, poi, penso spesso (è quasi ovvio) all'esperienza della rivoluzione francese. A noi, rispetto a quella, toccherà però cambiare le parole: Liberté ce l'ha rubata mister Pubblicité, mentre Egalité e Fraternité hanno subito il truffaldino e vergognoso copyright della schifosa kiesa.
Rimane solo... vadaviaipé!

mod ha detto...

sei la mia dolcezza fondente!

love, mod