lunedì 14 giugno 2010

Perfido


Perfido. E stimato intrattenitore. Venditore di arrosto, fumante.
Stamattina il panico mi ha fregato in ascensore, dopo un pranzo veloce, mangiare ovunque ma non a casa.
Dura sempre poco, temo intensamente poco, si poi passa. Ma fottutamente prima arriva.
Però un tempo durava di più. E io come un bianconiglio scappavo nella mia buca infantile.
Perfido,  perchè sopravvivo a questa valanga di vetro, alla graniglia trasparente e che mi si inchioda ovunque, su di me e rende l'immagine della mia pelle un mosaico insaguinato, E cancella l'essenza.
Le gambe tremano e le pareti rimbalzano ogni lamento, restituendo frecce.
Ma san sebastiano non centra molto con me, quindi non mi godo il martirio. Ne esco incenerito e stanco.
Come da piccolo quando le loro urla diventavano i miei pensieri e i miei rumori, e per sfuggire al litigio infernale, cantavo da solo, pregando che passasse via, che la mia stanza tornasse ad essere solo mia, senza di loro. Tutti intenti a scannarsi nella casa, quotidianamente
Anni dopo però accade ancora, eppure mi hanno spiegato in vari modi che non è nulla, e proposto mille rivoli analitici per consolarmi, ma non mi rinfrancano affatto.
Perfido perchè metto i vestiti, e mi comporto, in qualche modo. Da adulto, da sbandato, da persona.
Ma questi secondi, questi attimi di me ne fanno quello che vogliono.

Più di questo sulla mia atrocità più intima non avevo mai scritto.



"I never done good things
I never done bad things
I never did anything out of the blue,
Want an axe to break the ice
Wanna come down right now"

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti leggo livida,
con grumi di fiato ti divoro
in lenti morsi sottocute,
e flessuosa mi sfamo della tua timida pennellata. ;)

A volte è inevitabile dipingersi.

silvano ha detto...

Non ho capito te, ma ho rivissuto me.
A parte che mi sembra una bella frase ad effetto, c'è da dire che, sul serio, l'ho trovato uno scritto molto proiettivo questa volta il tuo post.

Arimondi ha detto...

I litigi. Ci si perde nel loro gorgo senza guardarsi mai abbastanza intorno.