lunedì 9 novembre 2009

The Magnificent Sevent - Robert Vaughn






Visto per la prima volta a sette anni, Ricordo fin troppo bene di essermi subito identificato nel personaggio interpretato da Robert Vaughn, quello dell'uomo in fuga, senza più speranze, inseguito da mille paure, inesorabilmente perso.  
Per tutto il film appare come il peggiore tra i sette. Vive nella penombra. Vestito assurdamente, in modo quasi estraneo al contesto del film stesso, sempre vicino all'oscurità. Inseguito dai propri fantasmi, guanti equivoci di pelle nera, una morbosità pienamente accennata.  
Con l'ossessione di essere ritrovato dalla propria ombra. Rabbioso nella solitudine
Sorriso ironico e cinico. Scettico e pieno di incubi, incapace di tener testa al proprio passato...eppure...ogni volta che rivedo il film lo scopro, tra tutti, il più umano, quello che va oltre i suoi abituali orrori.
Prototipo di molti eroi perdenti ed errori vincenti.
Per assurdo alla fine è proprio lui a scegliere di compiere un atto quasi impossibile, forse anch'io sono ammalato di romanticismo o forse ho bisogno di un sogno.


3 commenti:

silvano ha detto...

I magnifici sette l'ho visto l'ultima volta tanti anni fa e me lo ricordo a sprazzi. Robert Vaughn è la traposizione di T. Mifune nei sette samurai?

listener-mgneros ha detto...

No Mifune è il "millantatore" diciamo il contadino che vuole passare per nobile samurai, nel remake americano viene sostituito con la figura del giovane pistolero di origini messicane nel film è interpretato da Horst Buchholz, Il ruolo di Vaughn nel film di Kurosawa è meno delineato, anche se i sette samurai sicuramente ha un valore artistico forse più importante

silvano ha detto...

Un'occasione per rivederli entrambi.