E così ti apposti, dopo aver teso tranelli, tra la cucina e la camera da letto, pensata su misura per il sonno più profondo.
Hai spazio, quello non ti manca di certo.
Scusa correggo: hai vuoto e rappresenta in pieno le possibilità mancate. Quelle che ti dispiace, per educazione, evitare, "ma sai si fa tardi".
Specializzato in umana comprensione, leggera e distante.
La cartucciera dei "mi dispiace" è sempre carica.
Il cordone ombelicale, pulito ed elastico e ti riporta altrove, al momento giusto.
Anche la decadenza deve essere cartacea, o a pixel, è più confortevole osservarla così.
Ti garantisce un erezione a metà: vieni prima di comprometterti troppo.
La tua compagnia errante e famigliare si annoia, ma che importa?
Basta evitare il letto di morte.
Evitare il sudore altrui.
E farsi spalleggiare da occasionali venditori di chiacchiere e stravaganti flautolenze, così cordiali, cosi sottili e culturali, così facili da invitare per l'occasione, appunto.
Poi, andati via tutti, aprirai la finestra e cambiata l'aria potrai dire: anche stavolta è andata e mi sono fatto vivo, mi sono fatto valere.
Senza sapere come sfiorare, come punire.
Non vengo a trovarti da molto, i miei spazi sono malsani, umidi e igienicamente imperfetti, le mie stanze hanno mura tumefatte e macchie coagulate, rischieresti un raffreddore.
Che apatia nel vederti con le narici sanguinanti.
Hai spazio, quello non ti manca di certo.
Scusa correggo: hai vuoto e rappresenta in pieno le possibilità mancate. Quelle che ti dispiace, per educazione, evitare, "ma sai si fa tardi".
Specializzato in umana comprensione, leggera e distante.
La cartucciera dei "mi dispiace" è sempre carica.
Il cordone ombelicale, pulito ed elastico e ti riporta altrove, al momento giusto.
Anche la decadenza deve essere cartacea, o a pixel, è più confortevole osservarla così.
Ti garantisce un erezione a metà: vieni prima di comprometterti troppo.
La tua compagnia errante e famigliare si annoia, ma che importa?
Basta evitare il letto di morte.
Evitare il sudore altrui.
E farsi spalleggiare da occasionali venditori di chiacchiere e stravaganti flautolenze, così cordiali, cosi sottili e culturali, così facili da invitare per l'occasione, appunto.
Poi, andati via tutti, aprirai la finestra e cambiata l'aria potrai dire: anche stavolta è andata e mi sono fatto vivo, mi sono fatto valere.
Senza sapere come sfiorare, come punire.
Non vengo a trovarti da molto, i miei spazi sono malsani, umidi e igienicamente imperfetti, le mie stanze hanno mura tumefatte e macchie coagulate, rischieresti un raffreddore.
Che apatia nel vederti con le narici sanguinanti.
Pregasi non citofonare.
4 commenti:
DRIIIIIINNNNN!!!!
i tuoi fottutissimi cubi di rubick..o di kubrick..
;)
La tua psiche è come una matrioska in(de)finita.
Mr. Kubrick preferiva i monoliti...;o)
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