domenica 21 agosto 2011

Bite the bitter side of dreams


La madre entrò. Lui si era ritrovato dentro la pigrizia dei suoi nuovi vestiti bianchi e la sua mano si era svegliata su un foglio. Tentava un disegno. Una meteora del tramonto bruciava tutto. Migliorava il colore della tappezzeria come in un pessimo e caldo set anni trenta.
- E' morto. Disse.
Mentre piangeva e lasciava cadere la matita sapeva. Sono io, sono il morto!
Poi da sveglio il primo pensiero e il serpente. La sua vecchia pelle accartocciata.






Se sogno di entrarti dentro è sempre in bianco e nero. Salato, chiazzato, grondante fotogramma. Sei imperfetta ed io ossequiosa recluta eccitata. 





Sogno la gente, tutta 'sta gente. Un unico individuo con milioni di orecchie, milioni di parole sdentate e marce. Con il bolo del pensiero ancora spalmato sulla lingua, attrezzo chiassoso di una sola e unica bocca, sempre aperta. E fetore.  E la gente, un individuo cieco.









Time slips away
And the light begins to fade
And everything is quiet now
Feeling is gone
And the picture disappears
And everything is cold now
The dream had to end
The wish never came true
And the girl
Starts to sing

Seventeen seconds
A measure of life
















2 commenti:

il Russo ha detto...

Ma può davvero andar via tutto in soli e maledetti 17 secondi?

listener-mgneros ha detto...

credo che per certe cose ci vogliono 17 se...coli di solito le peggiori :(