domenica 3 luglio 2011

Saignements


Cotone bianco, è femminile. Lucente. 
E non ci si vedeva da anni.
Mentre mi parla dell'avvenimento, e si avvicina al particolare, non si accorge del sangue che le sta uscendo dalle orecchie, che trasuda dagli zigomi. Il suo umore liquido ha tonalità dense e allarmanti, ma lei parla. Parla serena e sorridente. La sua emorragia le sta invadendo le vesti estive. Merda! Possibile che non soffra? Eppure quella crema densa ha un odore così pulsante e rossastro da violentare ogni altro colore attorno, e poi inchioda e infiamma le mie pupille. Forse no. Non ha male visto che non se ne lamenta. Non distolgo certo lo sguardo. Dal viso cola verso il collo. Dal collo scende poi ai seni. E ha tette formidabili in effetti. Anche se ora si coprono di quella melma fisiologica. Continuo a trovarle irrinunciabili. Parla di comuni conoscenze e mi chiede notizie sugli anni e sulla mia economia personale e sentimentale, quelle faccende sanguinano, non meno. Ma in segreto. I rivoli del suo sudore cremisi si distendono sui fianchi e la sua schiena, riflessa nelle vetrine sembra piagata da mille imprecise scudisciate. 
Un altro aroma estremo si aggiunge, un altro colore più chiaro, più forte si liquefa tra le sue cosce, e mentre orina, aggiungendo corpo al suo corpo, mi parla di lavoro e di film che desidera scoprire. I liquidi sulla sua pelle si cercano si miscelano, imbrattandola stupendamente.   
Non la trovi attraente? Mi suggerisco, mi domando con precisione. Ho precise risposte in me. Intanto i polpacci lisci si incrostano di sangue, le caviglie si sporcano di piscio, i suoi bellissimi piedi scompaiono sepolti da quello sgocciolamento pastoso. Aveva sandali estivi quando ci siamo incontrati, noi trovati per caso in questa strada del centro. Ora però le dita affusolate affondano in una melma scarlatta , e mentre tranquilla continua a ragionare sui ricordi, innocentemente sposta, leggera, il peso del corpo da una gamba all'altra quasi danzando nella fanghiglia corporale. Nella pozza di grumi e liquidi che la sua bellezza ha espettorato, nella marea di sudore e sangue che si allarga sul selciato. Intanto mi spiega quanto le fa piacere avermi rincontrato, Dovrei spostarmi prima che il suo spurgare macchi la punta delle mie scarpe, ma in questo momento, solamente  mi inginocchierei, molto volentieri...
Chiudo le palpebre per frenare il desiderio e riaprendo alla luce la ritrovo perfetta, pulita e lucente, fresca e profumata. E sento il distacco, il vetro della normalità. L'attrazione si sta perdendo. 
Per fortuna lei mi sorride e decide di tacere per un paio di secondi. abbassa lo sguardo, sorride ancora. 
Un caffè? Certo! E ricomincia a sanguinare. A insozzarsi, a travolgermi. Sudicia e pulsante la ritrovo irresistibile. 
Non saprei che farmene di una conversazione ripulita.

2 commenti:

mod ha detto...

l'impurezza innocente. ecco. terrorizza anche me. perchè ti invita a restare.

:) love, love & love! mod

Anonimo ha detto...

Ho messo il vestito bianco,in cotone ... vieni a bere il caffè ? Tutto il resto ci sarà .....

Iki