giovedì 8 settembre 2011

La rai e i mondiali...ma non quelli di calcio



Domani iniziano i mondiali di Rugby. Ma questa manifestazione sembra quasi sfiorare i telegiornali e i servizi sportivi, per non parlare dei giornali.
Si è vero io sono un appassionato: forse perché in gioventù ho giocato, male e a livello scolastico adolescenziale, per  qualche anno proprio a Rugby e forse perché questo sport mi ha insegnato alcune regole di base, che al di là della retorica, mi tengo ancora dentro. Per non parlare del fatto che il Rugby, come il Cinema, è stato per anni uno dei pochi legami pronfondi e fili comunicativi tra me e mio padre, ma questa è un'altra faccenda. 


Quello che però mi fa notevolmente incazzare è come la Rai abbia scartato e relegato questo avvenimento a poche pigre note di cronaca, senza più prendere in considerazione la possibilità di trasmettere in diretta o almeno in differita le partite di questi mondiali, questo nonostante le considerazioni qui sotto elencate.

Da anni la nostra nazionale partecipa a questo avvenimento e anche se non è una delle più forti è molto più seguita di quanto si immagini. Spesso infatti gli stadi sono pieni durante le partite internazionali in Italia e ogni anno è in notevole aumento il numero di ragazzi che si dedica a questo sport nel nostro paese

I mondiali di rugby è, in ordine di popolarità, copertura televisiva internazionale e attenzione, il terzo avvenimento più seguito al mondo, dopo quelli di calcio e dopo le olimpiadi. Quindi il secondo avvenimento sportivo di squadra più seguito in assoluto. Ma questo ai signori delle redazioni sportive nazionali sembra non importare un emerito cazzo.

In altri paesi dove il gioco a 11 è considerato importantissimo (Inghilterra, Argentina, Scozia, Francia...) il Rugby merita e riceve la stessa considerazione e attenzione del calcio, qui no!

L'Italia è attualmente tra le prime dieci nazionali, forse non sarà mai tra le prime tre. Sicuramente, visto come viene trattata e considerata  dai media nazionali, non possiamo poi prendercela con quei 15 che si sbattono sul campo e che almeno quando cantano l'inno nazionale sembrano crederci veramente.

Infine, forse anche per motivi di convenienza agonistica, la nostra nazionale di rugby è uno dei pochi esempi di multi etnicità e integrazione culturale. Questo la pone molto più avanti nella realtà rispetto a un paese che stenta a comprendere i veri cambiamenti e il lato profondamente positivo della contaminazione culturale e etnicha. Tra l'altro proprio nel rugby in questi ultimi anni si sono verificati i primi casi di outing di giocatori gay e senza per altro nessuno scandalo o moralismo. 

Vi sarebbero molti altri lati positivi riguardo al rugby, come probabilmente anche alcuni negativi, ma alla fine penso che vedere partite durante le quali, nonostante un agguerrito agonismo, si rispetta profondamente l'arbitro e si va alla fine a bere con l'avversario sia molto più educativo e stimolante che doversi sorbire giornalmente tutto lo schifo che oramai infesta il calcio italiano.

Utopico, temo di si.
Per quanto riguarda la Rai e quasi tutte le altre emittenti nazionali, assieme ai loro giornalisti sportivi...che se ne vadano a fare in culo!

alcuni link:







E un bellissimo articolo di Giuseppe D'Avanzo


8 commenti:

il Russo ha detto...

Ma d'altronde tu dovresti saperlo bene che il rugby è uno sport "da fascisti" come ti disse qualcuno rivelatosi poi molto coerente, no? ;)

darkste ha detto...

Sorrido nella mia apatia.

Mia madre mi racconta sempre che mio padre ci giocava da giovane e a 22 anni lei andava a vederlo e alla fine di ogni partita tornava senza qualche dente :) al di là dei denti è uno sport in cui le persone si integrano, si vogliono bene e alla fine della partita cenano tutte assieme, bevono, ridono senza confini di squadra o di città.

Io sono stata una pallavolista e nemmeno a questo sport viene dedicato tanto spazio, quindi comprendo e mi associo.

E' l'ennesima dimostrazione che siamo un Paese da terzo mondo, e non voglio cadere sempre nella solita banalità.

Darkiss,STE

Zio Scriba ha detto...

Ho un grande rispetto per il rugby e i suoi appassionati, ma non sono mai riuscito ad amarlo. Forse perché alle medie avevamo un prof di ginnastica fanatico di quello sport (riuscì persino a far venire in visita il ct della nazionale italiana, un francese di cui non ricordo neanche il nome) e fece di tutto per imporci con la forza la maledetta palla ovale al posto di quella da calcio, con la quale ci divertivamo da matti. E le cose imposte, si sa...

(sul zervizzio bubbligo di Saxa Pummarola stendiamo come sempre un peto veloso... probabilmente parlerebbero di rugby se potessero fare gossip cazzofigaceo su qualche giocatore, come fanno con quell'insulsetta di nuotatrice...)

Gap ha detto...

Condivisibile in ogni sua parte. Pensa, io ho giocato a hockey su prato, si vede qualche spezzone solo in occasione delle Olimpiadi.

listener-mgneros ha detto...

mi ricordo che i genitori a gli allenamenti erano esclusi dai commenti e dalle opinioni...non era concesso a padri e madri di venirsi a sfogare e caricare le proprie frustrazioni sull'agonismo dei figli..ci sono altri sport così...la cosa più bella comunque era desiderare un campo fangoso...sapevi che sebbene ti saresti sporcato in maniera indecorosa quanto cadevi, cadevi almeno sul morbido e visto che sopra ti piombavano addosso 4 o 5 energumeni non era poi così male..il rugby è stato anche stoica ironia, almeno per me.

listener-mgneros ha detto...

Gap e Darkste è vero ci sono molti altri sport stupendi cagati zero, ne aggiungerei molti altri oltre ai vostri...scherma, basket, pallanuoto e molti altri...che sebbene internazionalmente popolari e sponsorizzati conservano ancora il titolo di Sport...ma in questo paese regna il calcio e il ciclismo padano..ehm..ancor peggio regna l'attenzione verso il vincente temporaneo...al di là del gesto atletico e partecipativo...al di là del divertimento puro.

listener-mgneros ha detto...

p.s. grazie per i commenti a tutti :)

listener-mgneros ha detto...

Russo: :)