martedì 20 settembre 2011

drive me crazy



"E' inutile mettere la garza. 
Inutile tamponare le ferite sperando che non lascino più sgorgare utopie e sporche ribellioni iconoclaste.  
Continuo a far bollire in questo pentolone aromi e carne. 
Continuo a cucinarmi a  dovere."


Hai sognato di me e della tua virilità accesa
Sicuramente dura, sicuramente nostra.
E si muoveva come tu volevi.
Verso il passeggero che tu eri.
La potenza era condivisa, la fame densa. 


Come un sogno 
anche un cazzo può
a volte essere di tutti. 
Così il tuo femminile si 
riprende il mio.
In un desiderio
senza sesso. E sensuale.
Poi volevi essere e avere.
Avevi e sei. Hai ancora!
Solo un dio a cui altri credono
potrebbe evitarlo.
Non mi riguarda questa superstizione.


Poi con sconcerto scoprivi il tuo smalto, 
i grumi di sangue rosso e le voglie nere e calde.
Sembravano improbabili calzari
Erano ferite. Volute.
Le tue unghie lasciano il segno, 
sulle tue gambe come sulle mie.
Non preoccuparti, 
non sono più facile alle intimidazioni.
Fai male.
Bene! Perché non fai soffrire.

1 commento:

Anonimo ha detto...

lentamente il tuo femminile il mio maschile stanno ritrovando vita nella confusione di mille parole senza suoni

Iki