domenica 14 agosto 2011

Cerimonia del risveglio.



Intanto si brucia un fresco mattino d'agosto 
e faccio le fusa strusciando la guancia su un pavimento di pizzi e saliva. 
Allungo la mano oltre il bordo del letto. 
E rimestanto nella cesta trovo gli occhi da indossare. 
Scelgo a caso tra le migliaia di lattiginose palline ipnotiche. 
Innesti necessari per ritrovare la cattedrale del caffè. 


Le preghiere si levano in alto.
Certe bocche non si tappano mai,
Nemmeno a riempirle di merda
riusciresti a farle tacere.
Più si sgretola la loro realtà,
più invocano il santo patrono.
Il pappone della sicurezza.
E mi sfondano l'anima e i coglioni,
mentre installano le loro diaboliche 
macchine di pace.
La santa crociata per un ruolo 
da rasserenante mediatore, 
per costoro non termina mai.
Sempre attivi. Predicando per strada.
Al bancone del bar,
Seduti sulla coppa del cesso.
Piccoli teneri avvoltoi
fanno sempre prigionieri 
tra i loro migliori affetti.


Normale no? 
Che mi ritiri in buon ordine
verso il letto.
Emmerda! Non l'ho rifatto!
Non l'ho pulito.
E' lurido.
Cremoso di intimità.
Di sogni. 
Di membra.
Allettante sudiciume
di bei ricordi.
Di squisite conversazioni.
Di emozionanti intuizioni.
Di pornografia palpitante.
Palpabile.
Di me.
Una appropriata
fogna a cielo aperto. 
Del piacevole.
Mi ci corico!





3 commenti:

mod ha detto...

che palle, list...era meglio andare a mallorca, cazzo!

love, mod

Zio Scriba ha detto...

la merda per tappare certe bocche? sarebbe come dirgli "rimangiati quello che hai detto"... :-))

il Russo ha detto...

Ecco, tornare là nel famigliare e avvolgente calore sicuro dove tutto ha inizio.
Ogni santa mattina, perchè dove tutto ha avuto inizio per davvero non può più darci rifugio dopo la maledizione di averci fatto uscire.