martedì 23 agosto 2011

Dalla parte della razione.


Non mi sto 
"assennandomi".
Mentre, 
come manna avvelenata
piove rassegnazione.
Non capisco 
questa coperta grigia 
che ogni giorno si posa
sopra le mie inquietudini. 
Non la voglio, 
eppure molte questioni 
con
rispettivi conducenti
continuano a rimboccarmela.
Ed io vorrei ostinarmi 
a dormire scoperto,
a sentire il freddo, 
il tremore.
Riuscirci è l'ultimo
atto,
 l'ultima scena.
La prima battuta 
da ricordare
stamattina.
Che si strozzino altri 
con questa
porzione.



"Mattino o notte, hai perso il tempo, la malinconia ti sembra di toccarla,
ma forse è l'ora dell' avvento e chiami l' ironia per aiutarla.
E forse c'è qualcuno che ora muore, e forse c'è qualcuno che ora nasce,
qualcuno compie un crimine d' onore, passeggiano sui viali le bagasce.

Bagasce sono i tuoi ricordi che fra canzoni e vino ti disturbano,
che ti molestano pian piano e il giorno sembra ormai così lontano,
e il giorno sembra ormai così lontano....

Mattino o notte, cosa importa? I giorni sono nuvole distratte.
Suonerò l'ora alla tua porta e l' orologio è il sangue tuo che batte.
Quando verrà il tempo di partire l' ora avrà il medesimo colore:
sembra sempre un poco di morire nel momento eroico dell'amore...

Se ridi o piangi è sempre uguale, le cose nel ricordo poi si sfumano,
il sacro si unirà al profano e il giorno sembra ormai così lontano
e il giorno sembra ormai così lontano....

Mattino o notte, dentro e fuori, sei certo o cerchi la consolazione?
Son bianco e nero sol colori, o facce ambigue della tua prigione?
Cerchi sempre ciò che ti è lontano, dopo dici: "Tutto è relativo,"
ma l' ironia e il dolor dicono invano che sei certo solo di esser vivo." 



2 commenti:

il Russo ha detto...

Ahò: hai mica in mente di arrenderti, eh?

listener-mgneros ha detto...

No il contrario!